Viaggi, aperitivi e cena in baita: «Così vogliamo rivedere gli amici»
Il lento ritorno alla normalità. Ecco come l’attore Andrea Castelli, la regista Katia Bernardi e l’avvocato Luca Pontalti “ripartiranno” con le amicizie
Trento. C’è chi sogna anche di notte una bella tavolata in malga con tortel di patate, salumi e una teglia di coniglio e polenta fumante. Chi rimpatriate e lunghe chiacchierate intorno a una tavola imbandita e corredata con un buon bicchiere di vino. E chi sospira semplicemente per un abbraccio, mentre sa che si dovrà accontentare di uno sguardo.
Per tutti è ora possibile tornare a incontrare amici, mangiare insieme a loro (a rigorosa distanza di sicurezza), fare le ore piccole parlando del più e del meno, passeggiare insieme fino alle vette più alte o lungo la ciclabile più piatta oppure giocare a pallone, sempre senza avere contatti troppo ravvicinati. Dopo mesi di solipsismo quasi autistico, si potrà tornare a fare le cose insieme. Bando all’individualismo più spinto e braccia aperte, per ora solo in senso figurato, alla comunità, all’amicizia e alla condivisione. Tanto più che da oggi si potrà circolare in regione senza necessità della tanto odiata autocertificazione. I trentini potranno farlo, ma solo per andare a trovare parenti, anche nelle province venete confinanti di Belluno, Vicenza e Verona. Escluse quindi le province di Treviso, Padova, Venezia e Rovigo.
Però è già come tornare liberi, dopo tanto tempo compressi. E Andrea Castelli, attore, regista e uomo di cultura non vede l’ora di tornare a fare tante cose, ma soprattutto di incontrare amici e colleghi che stima: «In questi lunghi giorni passati in casa sognavo una cena con gli amici in una baita in mezzo ai boschi a mangiare cose che un tempo ingurgitavo tranquillamente in quantità industriale mentre ora faccio fatica a digerire. Ma non solo questo. Ùna persona che non vedo l’ora di poter di nuovo incontrare è Emanuele Dell’Aquila il chitarrista con il quale ho fatto il mio ultimo monologo che è stato interrotto dal lockdown. Ora ci sentiamo molto spesso per telefono e ci confrontiamo sullo spettacolo, ma ho nostalgia dei nostri incontri. E poi mi mancano la compagnia e la comunicazione, una cena in compagnia per parlare e raccontarsi. In questi giorni siamo sempre costretti a stare guardinghi, quando fai un passo in più scatta subito l’allarme rosso ed è una situazione strana».
La regista Katia Bernardi, autrice del film «Le Funne» non vedo l’ora di tornare agli abbracci: «Stiamo già pensando a un aperitivo o un caffè collettivo con gli amici che, per me, sono più che amici e sono ormai diventati una famiglia allargata, tanto che mia figlia li chiama tutti zii. Questa quarantena l’abbiamo condivisa a distanza e non vedo l’ora di incontrarli, anche se io ho bisogno della fisicità, dell’abbraccio e so che ancora non sarà possibile. Per il momento ci accontenteremo degli sguardi e delle parole. Per ora sarà come provare un’emozione trattenuta. Imparerò a comunicare con gli occhi e poi, quando si potrà, faremo insieme un viaggione con tutti gli amici».
L’avvocato Luca Pontalti è notoriamente un grande amante di viaggi, imprese sportive e della compagnia. Da sempre curioso e appassionato, non vede l’ora di organizzare nella sua casa di Pinè rimpatriate nelle quali è un maestro: «La cosa che mi manca di più è proprio rivedere i miei amici attorno a un tavolo imbandito e poter parlare e scherzare con loro con un buon bicchiere di vino in mano. E poi non vedo l’ora di fare gite in bicicletta anche se, a dire la verità ne ho appena fatta una fino a passo Manghen con la bici elettrica, sempre in compagnia di amici. È stato bellissimo. Non c’era nessuno e poi, tornando a Trento ci siamo fermati a pranzo in territorio altoatesino. Ecco non vedo l’ora di tornare a tutto questo, alle tavolate in compagnia delle persone alle quali voglio bene, in allegria e con voglia di stare sereni insieme».