Viabilità e ospedale scaldano la politica
Valsugana, domani sera i sei candidati in lizza per le elezioni del Senato affronteranno i principali temi irrisolti
BORGO. Viabilità, ospedale, occupazione. Sono i tre principali argomenti che fanno discutere in Valsugana e di cui certamente si parlerà domani alle 20.30. L'auditorium della Comunità di valle farà infatti da salotto al primo confronto fra i sei candidati al Senato della Valsugana alle prossime elezioni nazionali del 24 e 25 febbraio. Organizzato dal magazine on-line LaValsugana.it, su idea del sindaco di Borgo Fabio Dalledonne, il dibattito vedrà schierati Luigi Casanova (Rivoluzione Civile), Sergio Divina (Pdl-Lega Nord), Bruno Donati (Moderati in Rivoluzione), Andreas Perugini (Movimento 5 Stelle), Giorgio Tonini (Upt-Pd-Patt), Stefano Valle (Fare per fermare il declino). A condurre la serata, raccogliendo le domande dalla sala, Mattia Frizzera e Lucio Gerlin.
Molte le questioni sul tavolo. Molte le difficoltà, i problemi che ci sono sempre stati o che stanno emergendo a cui i sei candidati in sfida per il collegio valsuganotto sono chiamati a rispondere. A loro si chiedono garanzie, ma anche un impegno a traghettare la valle verso un nuovo sviluppo. A loro insomma il compito di dimostrare di conoscere i problemi della valle e di proporre delle soluzioni.
Lavoro. Nei primi 9 mesi 2012 (dati Centro per l'impiego di Borgo) si è registrato un +21% di disoccupati e un+15% degli iscritti nelle liste di mobilità. Sono diminuite del 7,2% le assunzioni e l'88% dei nuovi contratti è a termine. Bene l'agricoltura, male le costruzioni e il terziario. In grande difficoltà le piccole imprese artigiane ma non se la passano meglio le grosse industrie, che vanno avanti tra cassa integrazione e contratti di solidarietà. Qualche speranza arriva da Fly e Menz&Gasser, ma non basta. C'è chi parla di green economy, di un distretto con aziende legate alle energie rinnovabili, per ora solo sulla carta. E poi c'è l'Acciaieria, il "mostro" fermo da mesi in attesa di sapere il suo futuro, mentre intorno continua il dibattito tra chi invoca il diritto alla salute e chi quello al lavoro. Nel frattempo a Borgo si continua a registrare un livello di Pm10 oltre il limite.
Ospedale. Il timore di un suo depotenziamento, cominciato nel 2006 quando è stato chiuso il Punto Nascite (al contrario di Cavalese, Tione e Cles, che sulla carta dovevano avere stessa sorte), è sempre alto. Di questi giorni la notizia di una possibile futura chiusura delle sale operatorie di notte. Mancano chirurghi, ortopedici, personale al pronto soccorso. In ballo però c'è un progetto da 16milioni di euro, per ristrutturare e ampliare il San Lorenzo, ai nastri di partenza. E i sindaci chiedono lumi su quale futuro e quali eccellenze si pensano per Borgo.
Viabilità. La SS47, in primis. Va messa in sicurezza, allargata, lo si dice da anni, ma nulla è ancora stato fatto. Da qui a parlare di progetti veneti, di incremento del traffico, di Valdastico, il passo è breve. Cosa fare? Depotenziare la SS47 per disincentivare l'autostrada veneta? La Valdastico risolverebbe i problemi? E poi c'è la tanto discussa variante di Telve e quella del Tesino, che "dovrebbe" vedere la luce.
Tesino. La Conca sta soffrendo, da anni vive un calo demografico che sembra inarrestabile e la chiusura nei mesi scorsi di un'azienda storica come la Bailo e dell'altra fabbrica, la Granero di Pieve, si teme accelererà questo processo. Una speranza arriva dal turismo, Paterno ha investito sulle piste da sci del Broccon ma attorno sembra tutto ancora fermo. Servono i capitali per fare quel salto di qualità tanto atteso. C'è la sensazione comune che Valsugana sia considerata una valle di serie B, l'ultima, ma la prima quando c'è da tagliare qualche servizio, dalle poste al tribunale. I cittadini e anche gli amministratori lamentano di sentirsi abbandonati. La responsabilità è in parte anche loro: la valle nonostante i suoi 25mila abitanti non è riuscita a portare i suoi rappresentanti a Trento, al contrario del più piccolo Primiero. Troppi candidati alle ultime provinciali, troppe liste, frammentazioni.