Via libera alle palestre, ma a Trento c'è chi è costretto a tenere chiuso
Annunciano la mancata riapertura ai clienti Gym di via Unterveger a Canova seguita da Osameo a Madonna Bianca. Pesano la crisi patita e il periodo primaverile che non invoglia a restare al chiuso (foto tema Ansa)
TRENTO. Oggi possono riaprire le palestre ed è il momento della verità. 212 giorni di chiusura sono un'eternità per chi ha affitti da pagare di ampi locali, rate da saldare per l'attrezzatura quasi sempre acquistata in leasing e magari qualche dipendente a busta paga. Tutto andava per il meglio con la continuità d'apertura, ma la chiusura ha messo molti in difficoltà, difficoltà accentuata dal fatto che stiamo andando verso una stagione che non è certo quella delle attività al chiuso.
A Trento hanno già annunciato la mancata riapertura due palestre: la prima in ordine di tempo è stata la palestra Gym di via Unterveger a Canova seguita da Osameo a Madonna Bianca che oltre alla palestra proponeva un bar e un centro estetico. La comunicazione è arrivata con una mail inviata a tutti gli iscritti ai quali è stato comunicato “Alcuni di voi hanno abbonamenti non ancora fruiti: chi ritenesse di voler ricevere un controvalore per gli stessi, è pregato di scriverci e sarà ricontattato per trovare una soluzione idonea”.
La realtà è che a Trento le palestre hanno perso nel 2020 il 75% del fatturato registrato nel 2019. Quest'anno la chiusura è stata di cinque mesi ed i ristori variano dal 3 al 5% del fatturato. Logico che si sia creata una situazione debitoria pesante che anche se rateizzata, pesa su una ripartenza che non si annuncia miracolosa. Non dimentichiamo infatti che prima di sottoscrivere nuovi abbonamenti, si dovranno recuperare quelli in sospeso. Qualcuno si è salvato con i corsi online che però hanno avuto un boom l’anno scorso che poi è andato progressivamente spegnendosi.
Da segnalare che anche in questo settore, non manca l’attività in nero. L’emergenza ha suggerito ad alcuni di trasformare garage e scantinati in piccole palestre non certo attrezzate al meglio, ma fruibili. Attività personalizzata abbinata a programmi d’allenamento casalinghi e l’alternativa è stata trovata. Alla faccia di chi in questa prolungata chiusura ha dato fondo ai propri risparmi personali o è perfino ricorso a dei finanziamenti per salvare l’attività.