Via l’addizionale Irpef fino a 20 mila euro

Ne beneficeranno 255 mila trentini. Provincia, il bilancio è di 4,7 miliardi Eliminata l’Imis sulla prima casa: pagheranno solo le abitazioni di lusso


di Chiara Bert


TRENTO. L’addizionale Irpef per i pensionati fino a 15 mila euro fu decisa un anno fa, ob torto collo e solo per il 2015, per un errore in aula della maggioranza che sbagliò a votare un emendamento del Movimento 5 Stelle. Un anno dopo la giunta di Ugo Rossi cambia idea e decide di esentare dall’addizionale regionale Irpef (dell’1,23%) tutti i redditi inferiori ai 20 mila euro, una platea di 255 mila beneficiari. Una misura a sorpresa che costa alle casse provinciali 24 milioni di euro ed è la novità principale della manovra di bilancio 2016 che ieri il governatore e il suo vice Alessandro Olivi hanno presentato nelle sue linee guida.

Bilancio di 4,7 miliardi. Il bilancio 2016 della Provincia pareggia a 4,920 miliardi di euro di cui 4,692 miliardi sono risorse effettive e 228 milioni partite di giro. Siamo dunque sugli stessi livelli del bilancio 2015, che era di 4,7 miliardi, e questo nonostante un problema contabile di non poco conto, ovvero i circa 300 milioni di avanzo di amministrazione che dal 2016 - a seguito della nuova regola del pareggio di bilancio imposta dallo legge di stabilità statale - la Provincia non può più conteggiare in entrata. La soluzione è stata trovata utilizzando questo avanzo alla voce «accantonamenti», ovvero per pagare ciò che la Provincia deve allo Stato. Nonostante gli allarmi per le risorse in calo, Piazza Dante riesce dunque a garantirsi un bilancio sostanzialmente stabile. Una «manovra espansiva» la definisce il presidente Ugo Rossi, che punta ad agganciare e spingere al massimo il treno della crescita mettendo in campo 197 milioni di euro di sgravi alle imprese e 164 milioni di interventi a favore delle famiglie. Merito del grande lavoro fatto di «pulizia del bilancio», tra residui attivi e passivi, spiega l’assessore agli enti locali Carlo Daldoss, ma anche di una ripresa economica che comincia a farsi vedere, con un Pil in crescita e un gettito costante (+ 2,7% dal 2012 al 2016). A titolo di raffronto, la manovra vale 308 milioni in meno di quella della vicina Provincia di Bolzano, che può contare su 250 milioni di trasferimenti statali ottenuti per la delega sulla scuola e in particolare per il bilinguismo.

Niente addizionale fino a 20 mila euro. «È una misura di riduzione fiscale che serve per sostenere la ripresa dei consumi - ha spiegato Rossi - un segnale di fiducia che andrà a sostenere principalmente giovani precari e partite Iva con redditi bassi». Attualmente non pagano l’addizionale i cosiddetti incapienti con un reddito sotto i 7.500 euro. La Provincia di Bolzano ha adottato una formula diversa, progressiva, alzando la soglia di esenzione da 20 mila a 28 mila euro: il calcolo dell’imposta riguarda solo la cifra eccedente i 28 mila euro, un modo per ridurre il carico fiscale anche alla classe media.

Pacchetto famiglia: 164 milioni. L’esenzione dell’addizionale Irpef rientra in un pacchetto di risorse destinate alle famiglie che vale complessivamente 164 milioni di euro: tra gli altri, 14,5 milioni per il reddito di garanzia, 34 milioni per l’assegno regionale al nucleo familiare, 25 milioni per l’abbattimento dei canoni Itea e altri 6,5 per l’integrazione al canone, 13 per l’assistenza odontoiatrica, 6,5 per le borse di studio, 10 milioni per l’assegno di cura.

Via l’Imis sulla prima casa. A beneficio delle famiglie andrà anche - come annunciato - l’abolizione dell’Imis sulla prima casa: sono escluse ville e case di lusso (categorie catastali A1, A8 e A9), come nella manovra del governo Renzi, anche se inizialmente l’assessore Daldoss aveva ipotizzato una riduzione per fasce in funzione della rendita catastale. Il costo di questa agevolazione, che ha natura strutturale per la legislatura, è di 8,1 milioni di euro e la Provincia si è già impegnata a compensare ai Comuni tutto il mancato gettito.

Agevolazioni fiscali e tariffe. La manovra conferma la tassa automobilistica provinciale ridotta del 20% rispetto alla tariffa ordinaria per veicoli euro 5 e superiori, l’imposta sulle assicurazioni auto al 9% (quella ordinaria dello Stato è al 12,5% e consente oscillazioni in più o in meno del 3,5%), la tassa per il diritto allo studio universitario di 140 euro (a livello nazionale arriva a 200 euro). Confermate anche le agevolazioni tariffarie su trasporto e mense scolastiche e prolungamento dell’orario delle scuole materne.

Investimenti: 1 miliardo in tre anni. Nel triennio 2016-2018 sarà garantito uno stock di oltre 1.050 milioni per gli investimenti di Provincia e Comuni in viabilità, trasporti, banda ultra larga, scuole, sanità, depuratori e discariche. Considerando il nuovo ospedale si arriva a 1.350 milioni.

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