Varchi elettronici, via tra le polemiche
Fino al 21 agosto la sperimentazione, poi scattano le sanzioni. Piffer, Confcommercio: «Orari troppo rigidi per chi lavora»
TRENTO. Scatta da oggi la sperimentazione dei varchi elettronici nella Ztl di Trento. Fino al 21 agosto, un mese e mezzo di prova poi il sistema entra in vigore. In questa fase non verranno erogate sanzioni, dopo sì. Chi tenta di entrare in centro senza il permesso paga: 56, 70 euro, più le spese di procedura e notifica. La gestione dei permessi è in capo a Trentino Mobilità. Massimo Piffer, presidente dell'Associazione commercianti al dettaglio del Trentino, ravvisa già delle difficoltà per chi in centro ci lavora: «Le limitazioni, con il passaggio consentito dalle 7 alle 10 e dalle 14 alle 16, potrebbero rappresentare un problema». Critico anche il presidente di Confesercenti Massimo Peterlana, che non comprende il senso del provvedimento. Il Comune di Trento si è però riservato di raccogliere i pareri di cittadini ed esercenti del centro storico per valutare la bontà o meno dei varchi che sorvegliano gli accessi al cuore della città. Da oggi gli occhi elettronici di controllo sono accesi. Sono 18, sorvegliano chi entra e chi esce dal centro storico. Registrano le targhe, non temono il buio della notte, men che meno condizioni atmosferiche avverse. Inviano i dati ad un sistema in grado di verificare se le auto che accedono alla ztl hanno il permesso oppure no. Se non lo hanno scatta la sanzione. Troppo rigidi gli orari previsti dai varchi elettronici nella ztl di Trento, per chi lavora in centro storico. Finestre da sorvegliare. Lo sostiene il Massimo Piffer. Attenersi a queste fasce d'accesso potrebbe mettere in difficoltà i commercianti se si pensa, ad esempio, alla gestione di un'attività che prevede l'arrivo dei fornitori ed una flessibilità tale da rendere probabilmente difficile prestare una grande attenzione all'orologio. La cosa non sempre è possibile quando si gestisce un'attività commerciale. Piffer però attende di conoscere quali saranno i problemi reali che saranno evidenziati dagli esercenti terminato il mese delle rilevazioni. « Poi faremo le nostre valutazioni». Per il resto ammette sereno. «Prendiamo atto del provvedimento, che tra l'altro è già diffuso nei centri storici europei. Nessuno vuole rivedere piazza Duomo con le auto, o sbaglio? Per l'attività commerciale in sè non cambia molto. Non sono i divieti d'accesso a scoraggiare chi arriva in centro città. La Ztl c'è già. Per chi lavora, invece, il discorso cambia. Orari di accesso troppo rigidi potrebbero essere difficili da gestire. L'occhio elettronico non perdona. Con la presenza del vigile, invece, si ha un confronto diretto, si possono evidenziare esigenze, si può spiegare perché si sia sgarrato di qualche minuto rispetto all'orario previsto. Un buon senso che le macchine non hanno».
Quando la discussione si sposta su un centro storico che si spopola di attività (come detto da molti esercenti da anni), di un mercato che è sempre più difficile da gestire, Piffer non fa sconti: «Insomma, non si può spendere in parcheggi più di quanto si spenda in acquisti. «Va calcolata l'incidenza del parcheggio sulla spesa».