Valsugana: viabilità, il Veneto ora mette paura

Rischio congestione per il traffico in Valsugana: vertice tra i sindaci



VALSUGANA. Viabilità in Valsugana: è ora di discutere insieme ed individuare soluzioni condivise. Questo pensano i presidenti delle Comunità di Valle di Bassa e Alta Valsugana, Sandro Dandrea e Mauro Dallapiccola, che si sono incontrati nei giorni scorsi con le rispettive giunte ed hanno deciso di convocare tutti i sindaci del territorio lunedì 21 marzo alle 20 a Pergine. Sul piatto saranno messe le notizie in merito alle ipotesi di grandi opere che nel vicino Veneto stanno avanzando, e che avranno ripercussioni per la Valsugana.  Urge dunque un confronto fra le due Comunità, come si era proposta l'assemblea dell'Alta lo scorso settembre, che devono e vogliono essere parte attiva e propositiva su scelte che ne decideranno il futuro viabilistico. Decisioni che potrebbero essere portate da Dellai a Zaia nell'incontro fissato il prossimo aprile.  Già perché il Veneto non sta sicuramente ad aspettarci, anzi, e se non ci si muove si rischia di subirne decisioni e traffico. Sono, infatti, diverse le "spinte" venete, con altrettanti progetti su cui ora i sindaci dovranno riflettere e fare chiarezza.  Si parte per esempio dalla Pirubi, il collegamento autostradale che da Piovene Rocchetta dovrebbe arrivare in Trentino. Un'opera spinta e finanziata dalla Serenissima (il cui rinnovo della concessione al 2026 è subordinato alla stesura del progetto della Valdastico entro il 2013) e dalle forze economiche venete, chiesta fortemente da anni in Valsugana, ma che non trova consenso a Trento ed in giunta provinciale.  Altro progetto veneto ultradecennale riguarda la realizzazione di un collegamento a 4 corsie dalla zona industriale di Bassano a Pian dei Zocchi (S. Nazario), togliendo il traffico di fatto dall'imbuto di Carpanè.  Chiesta alla Regione Veneto dalla Comunità Montana del Brenta, in questi anni sono state illustrate diverse soluzioni: dall'ipotesi in destra Brenta (bocciata per l'impatto ambientale) a quella in sinistra Brenta, su cui ci sono cinque project financing, con banche e imprenditori pronti a investire nella realizzazione di 14 km di cui 11 in galleria, che si "pagherebbe" in 20 anni con un pedaggio da Bassano a Pian dei Zocchi. Ipotesi per la quale nelle ultime settimane c'è un'importante novità.  Pare, infatti, che si stia pensando in alternativa ad un collegamento "ad est", verso Padova, tra Pian dei Zocchi e Castelfranco Veneto: 40 km, gran parte in superficie. Soluzione che abbatterebbe i costi e che con la prossima realizzazione dell'autostrada Pedemontana (si dice pronta entro il 2016) permetterebbe di creare un nuovo nodo viario affinché il traffico verso il nord trovi sbocco a Castelfranco. Da qui partirebbe, infatti, la bretella a 4 corsie e pedaggio fino a Pian dei Zocchi, realizzata da banche e imprenditori. Traffico che però si riverserebbe poi sulla Statale 47 e quindi in Trentino, col rischio concreto di creare un'imbuto a Grigno, con una valle che soffocherebbe di fronte all'incremento di veicoli e dei disagi che ne derivano. Ci troveremmo a subire il tutto passivamente e per di più "senza monetizzare nulla", facendo un gran regalo ai vicini veneti.  Ecco quindi l'importanza di discuterne fra Comunità e trovare una soluzione. Che potrebbe essere il completamento delle quattro corsie della Statale 47 con un pedaggio selettivo, dando forma a una Trento - Padova a due corsie per senso di marcia.  Ma tra i progetti c'è anche la Valdastico, il potenziamento della ferrovia della Valsugana che preveda un sistema intermodale in grado di togliere più merci possibile dalla strada ed anche la vecchia ipotesi del tracciato autostradale, in gran parte interrato. Tutto quanto ora è sul tavolo, starà ai sindaci ed alle due Comunità di valle trovare insieme il bandolo della matassa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano