Valsugana Tv, il Corecom chiede aiuto alla Provincia

L’emittente è rimasta senza frequenza e domani alle 12 cesserà le trasmissioni Paissan: «Ci muoveremo col Ministero, ma intanto anche qui si faccia qualcosa»


di Marika Caumo


VALSUGANA. Da domani a mezzogiorno Valsugana Tv dovrà spegnere microfoni e telecamere e cessare le proprie trasmissioni. L'annuncio è stato dato nei giorni scorsi (Trentino di lunedì 24 dicembre) da Eraldo Busarello, mente del progetto televisivo «fatto dalla gente per la gente», partito appena un anno fa (era il 5 dicembre 2011). Ma il Corecom trentino non ci sta e si è già mosso in soccorso dell'emittente territoriale fortemente voluta dalla Cooperativa sociale Senza Barriere di Scurelle.

Valsugana Tv dovrà cessare le proprie trasmissioni, se non lo farà ci penserà il Ministero delle telecomunicazioni a farlo. Come spiegava Busarello, infatti, l'emittente, che copre un bacino di 80mila persone, non ha più una frequenza sulla quale trasmettere in quanto il Ministero ha venduto le frequenze alle compagnie telefoniche, tra quelle poche rimaste non ce n’era una per Valsugana Tv che si appoggiava a Telebelluno, la quale aveva ceduto alla Senza Barriere la sua frequenza in Trentino. Frequenza che ora non ha più. Da qui l'obbligo di spegnere. Una notizia che ha lasciato l'amaro in bocca a molti telespettatori, ormai abituati a sintonizzarsi sulla televisione locale per seguire le cronache della valle ma anche approfondimenti di varia natura e il seguitissimo "Vedo nero", sorta di denuncia su quello che non va sul territorio. «Rimarranno a casa almeno 5 persone tra dipendenti e collaboratori. Non ci hanno nemmeno lasciato il tempo di pensare: una manciata di giorni e poi spegnere», aggiungeva l'altro giorno Busarello.

«Stiamo intervenendo al Ministero per ritardare la chiusura di Valsugana Tv almeno fino a inizio gennaio. Tra l'altro l'operatore telefonico che ha acquistato quei canali non ha l'urgenza di usarli subito», spiega il presidente del Corecom trentino Enrico Paissan. È stato interessato il Coordinamento nazionale del Corecom e il suo presidente Filippo Lucci per di intervenire, appunto, presso il Ministero. «Purtroppo in questi giorni di festa non si trova nessuno, solo le seconde e terze vie, nessuno insomma in grado di prendere decisioni - aggiunge Paissan -. Si deve trovare una soluzione perché lo prevedono gli indirizzi di governo di dare voce al territorio, peccato che quanto dicono Monti e Passera poi non è stato tradotto in atti amministrativi». Ma le azioni del Corecom non si fermano qui. Oggi invierà una nota in Provincia «per fare quello che deve far: tutelare la rappresentanza del territorio», precisa il presidente trentino. In che modo? «Ritagliando spazi nei dieci canali di Tca e Rttr per esempio. Non siamo di fronte a un palinsesto che occupa 24 ore, si tratta di una striscia che viene ripetuta durante la settimana. Mi rifiuto di credere che non ci sia spazio in questi canali- conclude Paissan -. Il problema è che queste emittenti dicono: se volete spazio dovete pagare. Ma la Provincia può intervenire, come già succede. Con un intervento pilota per dare voce a tutto il territorio provinciale, altrimenti tutti i discorsi che si fanno sulla necessità di dare voce alle Comunità restano solo bei discorsi».

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