«Valorizzate la Rocca di Samoclevo» / SEGNALA

"Dillo al Trentino": appello di un lettore per il monumento sotto tutela da cinque anni


Alberto Mosca


CALDES. «Dillo al Trentino» torna sulla Rocca di Samoclevo. È a seguito della segnalazione di un lettore, Andrea Gentilini (ha definito «drammatiche» le condizioni dell'immobile sulla nostra mappa interattiva), che torniamo a porre l'attenzione sullo stato dello storico bene monumentale della bassa Val di Sole, messo sotto tutela dalla Soprintendenza provinciale nel 2006.

In effetti da allora non ci sono novità, come ha spiegato il sovrintendente Sandro Flaim. Per la Soprintendenza provinciale per i Beni architettonici la Rocca è ancora un programma cui si aspira di mettere mano in futuro, ma senza scadenze a breve né tantomeno preventivi. La Rocca, nominata per la prima volta nel 1339, è pur sempre una proprietà privata, la cui conservazione spetta in primo luogo ai proprietari.

Niente di nuovo insomma: il bene, ottenne lo status di bene "di interesse culturale", divenendo così bene tutelato nel febbraio 2006, individuando inoltre una zona di rispetto intorno al complesso castellano. Una decisione motivata dall'importanza storica del monumento, fino ad allora incredibilmente privo di tutela, tanto da sollevare a lungo dibattito in Val di Sole e sulla stampa locale.

I suoi ruderi costituiscono un esempio di architettura castellana di grande interesse, posta su un dosso elevato e discosto dal fondovalle che permetteva un presidio territoriale ed un controllo efficace e sicuro dei percorsi stradali nella bassa Val di Sole, con vicende legate a quelle del sottostante castel Caldes ed alle fortune economiche e ai destini politici della Val di Sole.

L'imposizione delle prescrizioni di tutela indiretta prevede così che qualsiasi modificazione, anche semplicemente morfologica o colturale delle suddette particelle fondiarie e edificiali, che definiscono la cornice ambientale del bene e ne accrescono ed esaltano la valenza paesaggistica, dovrà essere compatibile con la salvaguardia delle viste e delle condizioni di ambiente e di decoro del bene tutelato e dovrà essere preventivamente autorizzata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici della Provincia di Trento.













Scuola & Ricerca

In primo piano