UNITA' D'ITALIALettera di Durnwalder a Napolitano: "C'è amicizia, venga in Alto Adige. Ma io non festeggerò" - Audio

Il governatore, durante un forum al quotidiano Alto Adige, ha ribadito i motivi del suo no alle celebrazioni del 17 marzo: "Ho scritto al Presidente della Repubblica, sono sicuro che dopo aver letto la lettera lui sarà contento"
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Andrea Iannuzzi


BOLZANO. "I miei rapporti con il presidente Napolitano sono ottimi e gli ho scritto una lettera per spiegargli le ragioni della mia scelta: vi assicuro che sarà contento dopo averla letta. In ogni caso gli rinnovo l'invito, già fatto in passato, a venire da noi in Alto Adige per poterci parlare di persona e chiarire la vicenda". Lo ha detto Luis Durnwalder nel corso di un forum nella redazione del quotidiano Alto Adige, rispondendo a una domanda del direttore del giornale Sergio Baraldi.

AUDIO Le parole di Durnwalder

Il presidente della Provincia di Bolzano cerca di chiudere così l'incidente diplomatico con il Quirinale creatosi dopo il suo rifiuto a partecipare, sia in veste personale che come rappresentante istituzionale, alle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

"Gli italiani possono festeggiare la ricorrenza e sono felice per loro, ma non si può chiedere a me di farlo, perché non sento questo anniversario e la mia partecipazione sarebbe animata da falsi sentimenti" ha detto Durnwalder. "La maggioranza della popolazione dell'Alto Adige, di lingua tedesca, non capirebbe il motivo della mia scelta se dicessi di sì.

Partecipo ogni anno, con convinzione, ad altre ricorrenze, dal 25 aprile che è l'anniversario della Liberazione dal fascismo al 2 giugno che è la festa della Repubblica italiana, nei cui valori credo fermamente.

Ma non mi si può chiedere di aderire a una manifestazione che, al suo interno, racchiude anche le sofferenze imposte dopo la Prima Guerra mondiale e durante il fascismo alla popolazione sudtirolese, annessa al Regno d'Italia contro la sua volontà".

Il governatore ha ribadito che gli assessori italiani "parteciperanno come rappresentanti istituzionali del proprio gruppo linguistico, ma non a nome dell'intera Provincia". Quanto all'ondata di proteste arrivate da tutta Italia, anche attraverso centinaia di messaggi e e-mail al nostro giornale, Durnwalder ha detto che "si tratta comunque di qualche centinaio di persone, ma gli italiani sono 60 milioni".

Durnwalder ha anche affrontato, nel corso del dibattito, gli altri temi di attualità altoatesina come la questione della toponomastica, quella dei monumenti fascisti e più in generale i rapporti con il governo di Roma.

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