UNITA' D'ITALIA 17 marzo, nelle grandi industrie trentine si lavora
Le aziende che hanno agganciato la ripresa tengono aperti i cancelli
TRENTO. Quelli che domani lavorano. Non per scelta politica, ma per necessità. Sono molte le aziende, soprattutto grandi, che domani terranno aperti i cancelli nonostante la festività in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia lo aveva detto che era il caso di festeggiare lavorando. E in molte imprese trentine l'hanno presa alla lettera. A lavorare saranno soprattutto le aziende a ciclo continuo, oppure quelle che hanno commesse da evadere. Le imprese che lavorano con l'estero, infatti, hanno già agganciato la ripresa e non possono permettersi neanche un giorno di ritardo per non perdere posizioni sui mercati.
Tra queste, anche aziende che fino a qualche tempo fa erano in crisi, come la Dana di Arco che vende i suoi prodotti anche sul mercato tedesco, che attualmente è in tumultuosa crescita. Un giorno di stop forzato poteva dire perdere tempo prezioso. Per questo motivo, gli stabilimenti Dana di Arco e Rovereto resteranno aperti domani. Ma non saranno i soli. Molte grandi imprese hanno deciso, d'accordo con i sindacati, di lavorare. Gli accordi prevedono che la giornata sarà pagata come un festivo.
In alcuni casi, come per i dipendenti dei magazzini Melinda, non sarà obbligatorio lavorare domani, ma i dipendenti sono incentivati, visto che la loro prestazione sarà retribuita come straordinario festivo. In altri casi, si lavorerà semplicemente perché le aziende sono a ciclo continuo e non si fermano neanche negli altri giorni festivi, come Natale o Pasqua. In questi casi, i lavoratori saranno pagati secondo quanto previsto dal contratto di settore e da quello di secondo livello. I settori maggiormente interessati sono il metalmeccanico e il chimico. In molti casi, il fatto che domani si lavori rappresenta un'ottima notizia, visto che è segnale di una ripresa degli ordinativi. Tra le imprese maggiori che domani terranno aperto c'è la Coster di Calceranica, specializzata nella produzione di valvole aerosol, pompe e macchine di riempimento.
Della Dana si è già detto. Ma a dimostrare che l'automotive non è più in coma profondo c'è il fatto che anche la Glacier Vandervell di Gardolo, specializzata nella produzione di semicuscinetti per autovetture, domani lavorerà. Restando nel settore metalmeccanico, terrà aperti i cancelli anche la Dalmec di Cles. Alla Mariani di Tiarno, invece, hanno spostato la chiusura a dopodomani. Soluzione uguale a quella trovata alla Isaf di Storo. Come già detto, per i dipendenti dei magazzini della Melinda lavorare domani non sarà obbligatorio, ma per chi lo farà sono previsti degli incentivi. Si lavorerà in alcune grandi cartiere, ovvero alla Cartiera del Garda e alla Fedrigoni, di Riva del Garda e alla Cartiera Villalagarina. La Mondadori di Cles terrà aperto, a dimostrazione che sta vivendo un momento ottimo.
Altra azienda in salute che lavorerà domani è l'Aquafil di Arco, specializzata nella produzione di fibre per la produzione di moquette. La Aquafil è tra i leader mondiali ed è presente in molti mercati internazionali. Sempre nel settore della chimica, domani si lavorerà alla Aquaspace di Rovereto, alla Marangoni che negli ultimi mesi sta conoscendo una significativa ripresa all'estero, alla Alphacan di Pergine, alla Sepr di Mezzocorona specializzata nella produzione di componenti per forni industriali, e alla Vetri speciali di Pergine, reduce da un incendio che ne aveva interrotto l'attività per un lungo periodo. Anche il Centro commerciale di Pergine resterà aperto.
Tra le grandi aziende che, invece, domani resteranno chiuse ci sono la Luxottica di Rovereto, la Whirlpool di Spini di Gardolo, oltre alle catene della distribuzione come Orvea, Lidl, Coop. Non lavoreranno neanche le grandi imprese di costruzione attive in provincia. Nelle aziende che non lavorano e nel settore pubblico, i dipendenti rischiano di vedersi scalare una giornata di ferie o di permesso. Ultima annotazione. Per le badanti, è prevista la maggiorazione del 60 per cento.
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