Unità d'Italia: «Durnwalder è stato improvvido»
Lo storico Pombeni: il Sudtirolo appartiene all'Italia, non è austriaco
TRENTO. «Le dichiarazioni di Durnwalder sono improvvide. Sostiene di essere austriaco, ma quantomeno dovrebbe dire asburgico. Visto che prima della prima guerra mondiale l'Austria non c'era». Lo storico Paolo Pombeni bacchetta il Landeshauptmann reo di aver rifiutato di festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Nell'analisi dello studioso, anche la Regione ormai ha un valore poco più che formale a causa del rapporto tra le province di Trento e Bolzano. «Trentino e Alto Adige, di fatto, sono due regioni a sé. Lo dimostrano anche le dichiarazioni improvvide rese da Luis Durnwalder nel rifiutare di festeggiare l'Unità d'Italia. Improvvide perché il Sudtirolo appartiene all'Italia. Semmai, il problema è definire la complessità di questa appartenenza. Invece, Durnwalder con le sue dichiarazioni ha solo attirato ostilità nei confronti dell'autonomia. In tempi di federalismo non è molto prudente dare la stura a polemiche del genere». Il professor Pombeni boccia Durnwalder anche in storia: «Le sue dichiarazioni sono improvvide anche dal punto di vista storico. Ha detto di sentirsi austriaco. Ma non esiste un'identità austriaca. Casomai i sudtirolesi sono asburgici perché, prima di passare all'Italia, il Sudtirolo apparteneva all'impero asburgico. L'Austria non c'era ancora. Per il resto, è vero che il Sudtirolo ha una propria identità molto particolare. E per questo si tratta di riconoscere la complessità della sua appartenenza all'Italia». Pombeni poi rincara la dose: «Storicamente i cambiamenti di confine non sono quasi mai stati decisi con plebisciti, ma con le armi. Anche quando il Trentino passò sotto l'impero asburgico nessuno chiese l'opinione dei trentini. Quindi non ha molto senso dire che i sudtirolesi non hanno potuto esprimersi sull'appartenenza all'Italia». Poi la stoccata: «Del resto ormai bisogna ragionare che siamo in Europa. I vecchi confini nazionali devono essere intesi più come confini regionali all'interno di un'entità comune e non come limiti invalicabili». Pombeni poi difende l'assetto raggiunto nella costruzione dell'assetto istituzionale in Trentino Alto Adige: «Noi siamo riusciti a sconfiggere l'opzione terroristica che nel 1961 era molto forte. Abbiamo portato la cultura del trovare una soluzione a problemi complessi sedendosi attorno a un tavolo. L'autonomia del Sudtirolo viene presa ad esempio in tutto il mondo. Durnwalder con le sue dichiarazioni è riuscito a sminuire a svendere questo valore è enorme». Pombeni spiega che, storicamente, il problema è complesso: «Il patto De Gasperi-Gruber ha previsto la Regione a tutela della minoranza tedesca. La Regione è nata perché De Gasperi riteneva che una regione a maggioranza tedesca portasse problemi. Poi la gestione del primo statuto è andata incontro a una serie di problemi, anche a causa di molti errori commessi dai trentini. Poi, si è raggiunto l'assetto attuale con le due province autonome all'interno della Regione che, progressivamente è stata svuotata di ogni competenza e, ormai, è solo un vincolo formale e questo rappresenta il problema storico».
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