Un aiuto alimentare a 180 famiglie roveretane

Due volte in settimana la distribuzione dei pacchi, ogni giorno verdura e frutta Marco Zeni: «Ora i trentini bisognosi superano gli extracomunitari»


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Sono sempre più i roveretani e i trentini che bussano alla porta dell’associazione “Aiuto alimentare Almc” per chiedere da mangiare. Beni di prima necessità che non riescono a comperare perché senza un lavoro, perché oberati dai debiti, perché pressati dalle banche... E il loro numero è in costante e preoccupante crescita tanto da superare quella degli extracomunitari. Ne sa qualcosa Marco Zeni, presidente dell’associazione con sede in via Savioli (una branca dell’associazione malattie cardiopatiche) e dei numerosi soci («persone straordinarie» le definisce Zeni) che ogni giorno si trovano a fronteggiare un’emergenza continua.

«C’è una lievitazione enorme della domanda di aiuto, di pacchi alimentari con i beni di prima necessità . E se fino a non molto tempo fa la domanda per il 70-80% arrivava dagli extracomunitari, ora i roveretani e i lagarini hanno superato abbondantemente il 50% delle richieste. Ogni giorno - spiega Zeni - consegniamo i prodotti freschi e deperibili che puliamo e selezioniamo, mentre i pacchi alimentari vengono distribuiti due volte la settimana ad oltre 180 nuclei familiari».

La domanda è talmente lievitata che, dice Zeni «non bastano i prodotti offerti dai supermercati, dai negozi o da tanti cittadini generosi visto che siamo costretti ad acquistare molta merce». E i pacchi vengono confezionati a seconda delle necessità e della composizione dei nuclei familiari. Nuclei o persone singole che vengono “selezionate” attraverso verifiche e controlli del loro reale stato di necessità dalle assistenti sociali oppure tramite l’osservatorio della Caritas. «Spesso - aggiunge con amarezza Zeni - non si può aspettare nemmeno che si completi l’iter della domanda: c’è un bisogno primario da soddisfare, c’è la fame da combattere e non vogliamo che chi ha bisogno di aiuto si senta così umiliato...».

Fornire aiuto a chi ha bisogno non è una passeggiata, ma chi ha scelto di impegnarsi come volontario lo fa con grande passione: «Sono tra i venti e i venticinque i volontari che quotidianamente si mettono a disposizione. Gente con magari ha altri impegni nella vita, ma riesce a trovare il tempo anche per dedicarsi agli altri. Chi viene da noi si presenta magari la mattina per la distribuzione dei pacchi nel pomeriggio. Ecco - dice Zeni - mi piacerebbe creare un circuito amicale per non lasciarli soli, creare un centro per la costrizione di relazioni. Un obiettivo che si può raggiungere dialogando con altre associaizioni ed organismi».

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