Un 2 giugno senza festa né ricevimento
A Trento il Commissario del Governo annulla il consueto rinfresco: solo un brindisi. Celebrazioni all’insegna della sobrietà
TRENTO. Anche Trento - come il resto del Paese - celebrerà la festa del 2 giugno. Lo farà rispettando le volontà espresse dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che - nonostante le massicce sollecitazioni del web - ha comunque deciso che la Festa della Repubblica non si può annullare, nonostante gli appelli (anche da parte di alcune forze politiche) che chiedevano un forte segnale di vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto.
L’indicazione che è giunta in queste ore alle varie prefetture è - dunque - quella di organizzare celebrazioni contenute nei modi e in ogni caso all’insegna della massima sobrietà sia per una questione di rispetto per la tragedia che ha colpito l’Emilia, sia per un (mai celato) obiettivo di contenimento dei costi.
A Trento questo richiamo troverà concreta applicazione in una cerimonia dai toni assai sobri con un programma dimezzato rispetto alle scorse (e più sfarzose) edizioni. Il programma, infatti, si svilupperà solo nel corso della mattinata con l’alzabandiera previsto in piazza Dante alle 9.30. A seguire è prevista l’esibizione del Corpo musicale “Città di Trento”, mentre alle 10.00 avrà inizio la cerimonia ufficiale vera e propria per la ricorrenza del 66° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana.
L’intervento delle autorità collegherà poi le celebrazioni con un altro momento importante e consueto della festa del 2 giugno, ovvero la consegna delle medaglie d’onore agli ex internati. In serata, al Castello del Buonconsiglio alle ore 21.00 si esibirà infine l’Orchestra del Conservatorio di musica “Bonporti”.
Ad essere annullato sarà il consueto appuntamento “mondano” del pomeriggio, quel ricevimento al palazzo del Commissariato del Governo nel quale il prefetto solitamente incontra le autorità e gli importanti esponenti civili della società (ma anche il vescovo è sempre stato gradito ospite). «Quest’anno - spiegano dal Commissariato - il dottor Squarcina ha deciso di non svolgere il ricevimento ma di sostituirlo con un semplice brindisi. Una scelta dettata certamente dai richiami alla sobrietà del Capo dello Stato, ma anche dalla necessità di un contenimento dei costi che la nostra struttura sta perseguendo da tempo».
Chi, al contrario, ha deciso di puntare sui grandi affari sono i commercianti del centro che domani terranno le serrande aperte, giocandosi di sabato (e non di domenica come quasi sempre è accaduto) il «jolly» della deroga offerto dal Comune di Trento.
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