Trovato morto nel suo appartamento
L’allarme alla «Torre 12»: inutili i soccorsi per Giorgio Dal Rì, 46 anni, forse stroncato da giorni da un malore
TRENTO.
Le sirene dei vigili del fuoco e del 118 hanno infranto il silenzio della tranquilla e piovosa mattinata di ieri, attorno alle 10, nel quartiere di Madonna Bianca. I mezzi di soccorso hanno raggiunto la torre numero 12 dopo che dal palazzo era arrivata la richiesta d’aiuto perché da un appartamento al quinto piano della grande struttura, da circa un anno abitato da un quarantaseienne trentino, non proveniva alcun segno di vita. A lanciare l’allarme per primi erano stati i familiari dell’uomo che non riuscivano a mettersi in contatto con il loro caro e che, dopo l’ennesima telefonata a vuoto, hanno pensato che gli potesse essere accaduto qualcosa di grave.
E i loro timori, purtroppo, si sono rivelati fondati: i vigili del fuoco, entrati nell’appartamento usando l’autoscala, hanno trovato il corpo ormai senza vita dell’uomo. si chiamava Giorgio Dal Rì, avrebbe compiuto 47 anni il prossimo 14 maggio e in quel piccolo appartamento della torre 12 viveva da circa un anno. Sul posto, insieme ai soccorritori, anche i carabinieri del Radiomobile di Trento che hanno informato del ritrovamento il pm di turno e atteso che questi firmasse il nulla osta alla rimozione della salma, eseguita poco dopo dal personale dei servizi funerari del Comune.
È probabile che Dal Rì, probabilmente stroncato da un malore improvviso, fosse morto da qualche giorno. Il ritrovamento del corpo e le successive, pietose operazioni sono state seguite da una piccola folla di persone, gli inquilini del palazzo tra i quali - e la stessa cosa accade anche nelle altre torri del sobborgo del capoluogo - si intrecciano gli stessi rapporti, le stesse amicizie e le stesse conoscenze che caratterizzano i piccoli paesi delle nostre vallate. Ci si conosce quasi tutti, insomma. «Quel ragazzo – racconta uno degli inquilini – non parlava molto e non credo avesse stretto amicizia con qualcuno, qui, ma era sempre molto educato e quando lo incontravo mi salutava sempre con un sorriso. Quando è arrivato, mi hanno subito colpito i tatuaggi, che aveva su braccia, mani e anche sul collo. Mi spiace molto. Era così giovane...»
E tra le passioni di Giorgio Dal Rì c’erano proprio i tatuaggi che, scelti sempre con grande cura, ricoprivano buona parte del suo corpo, rappresentando un vero e proprio percorso di vita. Un passato tormentato alle spalle, in città, gli appassionati di musica ricorderanno Dal Rì per le sue esibizioni come cantante in alcuni gruppi heavy metal del panorama trentino.
©RIPRODUZIONE RISERVATA