Trova un orso nella botte Lo libera sfasciandola
Franz Vescoli, albergatore della Mendola, racconta la strana avventura: «Era spaventato ed è scappato, ma per me è stata una grande emozione»
MENDOLA. Un compleanno da non dimenticare, ma non per l’età(72 anni). E' quanto è successo all'albergatore Franz Vescoli, classe 1940, titolare dell'Hotel Waldheim sulla statale della Mendola, al bivio di Ruffré, che mai avrebbe immaginato di svegliarsi la mattina e di trovare un orso, piccolo ma pur sempre un orso, intrappolato nella grossa botte collocata a margine del parcheggio al limitare del bosco. «Un orso vero non lo avevo mai visto da vicino e sono qui da 41 anni», racconta l'albergatore ancora emozionato per la visita imprevista. Tutto è successo una decina di giorni fa (ma lo racconta solo ora, ndr.). Quella mattina verso le sei e mezzo Vescoli come ogni giorno è uscito sul piazzale dell'hotel per respirare una fresca boccata d'aria quando ha sentito un rumore venire dalla grossa botte (2,2 metri di diametro e circa 3 di altezza). Si è avvicinato incuriosito e ha avvertito subito che dentro c'era una presenza strana. Ha così chiamato il lavapiatti dell'albergo, che a quell'ora era già in servizio, ed insieme si sono avvicinati alla botte al cui interno era posizionato un tavolo con due panche, una moda abbastanza frequente soprattutto in Alto Adige. «Guardando dalla porticina che era socchiusa abbiamo visto benissimo l'orso, o meglio un orsacchiotto che, avvertendo forse la nostra presenza non ne voleva sapere di venire fuori». «Abbiamo battuto sulle pareti spalancando la porticina ma l'orso niente, era più impaurito di noi e rimaneva dentro, sotto il tavolo», ha raccontato l'uomo al Trentino. Così, dopo aver tentato invano di farlo uscire, alla fine ha deciso di sfasciare la botte. «Così sarebbe di sicuro scappato», ho pensato. Detto e fatto, con l'aiutante ed un grosso martello ha iniziato a levare le doghe e scardinato il cerchio che le teneva ancorate. Così la vecchia botte (era lì da 25 anni) si è aperta e l'orsacchiotto è schizzato fuori, infilandosi come un lampo nella boscaglia vicina. «Sarà stato 60/70 chili, una bella bestia, poco più di un cucciolo», racconta Vescoli. Paura? «Nemmeno l'ombra, anzi tanta emozione, mai avrei pensato di trovarmi un orso vero sulla porta di casa», afferma. E così spezza una lancia per gli orsi, una presenza che – spiega – fa bene al l'immagine del Trentino ed al suo ambiente. «Non mi risulta che l'orso sia pericoloso per le persone, non è mai successo che io sappia. Per questo non capisco la campagna che si sta montare per farlo sloggiare, credo invece che qui ci sia posto per noi e anche per lui», conclude l'albergatore. La storia si è deciso a raccontarla solo a distanza di alcuni giorni: «È stata un'emozione grande per me e non mi sembrava importante raccontarla in giro», ammette.