Troppi furti, ronde notturne di cittadini
A Zambana cresce la preoccupazione dopo i recenti episodi: «Vogliamo filmare i ladri per le forze dell’ordine»
ZAMBANA. «Troppi furti a Zambana, così non si può andare avanti. Organizziamoci». Come spesso accade l'esasperazione è montata sui social network. Un gruppo formato da una decina di cittadini di Zambana ha deciso di prendere in mano la situazione, di rispondere con i propri mezzi al senso d'insicurezza. Si parte da alcuni furti in casa, episodi che in un paese piccolo hanno subito una particolare risonanza. Il senso d'impotenza tradotto in una voglia di agire, di scendere per le vie del paese. Mercoledì la prima notte: alcune persone hanno inforcato la bici dividendosi le zone di Zambana. Facendo di fatto le ronde. «Anche se definirci così è sbagliato, rimanda a un concetto politico che noi non vogliamo», spiega Abel Robert, uno di loro. «È vero, noi che lo abbiamo proposto siamo leghisti. Ma la Lega Nord in questa iniziativa non c’entra nulla, ci stiamo muovendo autonomamente, come volontari». Lo conferma l’altro promotore, Tiziano Morat. «Il termine “ronde” è sbagliato, perché fa pensare ai fascisti. Tutto è nato invece dal fatto che a Zambana da qualche mese continuano a ripetersi i furti: noi vogliamo dare un servizio in più perché la gente è arrabbiata» Il rischio dell'esasperazione è però concreto.
Su Facebook già si additano i presunti colpevoli dei furti, o meglio la loro etnia. Con minacce inquietanti di farsi giustizia da soli. «Non è la nostra intenzione – precisa Abel – Siamo consapevoli che qualcuno in paese sta parlando di questo, ma non noi, perché si passerebbe dalla parte del torto. Noi vogliamo cogliere i ladri sul fatto, filmarli e poi portare tutto alle forze dell’ordine. Vogliamo essere degli occhi in più all’interno del paese».
Martedì pomeriggio al primo incontro erano presenti quattro persone. «Ci siamo detti: se abbiamo notizia di un altro furto, allora iniziamo. Il giorno dopo, neanche a farlo apposta, ci hanno fatto sapere di un furto in casa. Allora la sera di mercoledì abbiamo fatto il primo pattugliamento, io mi son fatto una trentina di chilometri in bici verificando cosa stesse succedendo». Da una serie di voci, alimentate su Facebook, si è quindi passati ai fatti. «Abbiamo fiducia nella giunta, sappiamo che si stanno impegnando per la sicurezza anche con nuove videocamere – conclude Tiziano – ma noi siamo pronti per dare il nostro contributo». Anche se questo significa sostituirsi alle forze dell’ordine.
©RIPRODUZIONE RISERVATA