«Troppa improvvisazione e arroganza»
Osler e le minoranze attaccano il sindaco per la mancata uscita dall’aula per incompatibilità: «Non conosce le norme»
PERGINE. Bordate di accuse dalle opposizioni del centro sinistra autonomista ormai ricompattato, contro il sindaco Roberto Oss Emer e la sua maggioranza. Nel mirino la decisione di annullare “in autotutela” la variante al Prg e il suo contenuto, soffitte comprese.
Ieri, la conferenza stampa: sorpresa, leggerezza, scorrettezze nei confronti dei capigruppo, comportamento contro ogni principio democratico e di etica, fragilità sulla conoscenza delle regole, mancanza di professionalità amministrativa. Perché tutta questa urgenza ora, a distanza di due settimane? Sapeva di dover allontanarsi dall’aula e non l’ha fatto. Sono tutte frasi espresse in poco più di un’ora da Renato Tessadri (Patt), Marina Taffara (Pd) e Marco Morelli (Upt). Con loro anche Marco Osler (Upt, ma assente nella seduta del 27 febbraio scorso, in quanto incompatibile come del resto il sindaco Oss Emer e il consigliere Beniamino Gretter).
Ad esordire Renato Tessadri: «Sorpresa nell’apprendere il provvedimento dalla stampa. Il sindaco ci ha ignorati così come la presidente del consiglio comunale (Anna Maria Lazzeri, Pd). Sono basito e offeso anche per la rifusione a noi, dei gettoni, da parte della giunta. Una leggerezza il metodo utilizzato». Marina Taffara è andata oltre: «Con il comunicato ha cercato di minimizzare l’evento. Un errore formale? Tutt’altro è sostanziale; uscire dall’aula è tutelare la democrazia, non è un passaggio leggero, la presenza in aula condiziona i consiglieri nei rispettivi interventi. Non è vero che è arrivato in aula al momento delle dichiarazioni, come dice nel comunicato, ma ha praticamente ascoltato tutta la discussione, mettendo a disagio i consiglieri, cui è mancata la serenità di espressione. C’è di mezzo un aspetto etico». Ha poi ribadito, il giudizio sulla variante “soffitte”: «Si tratta di un condono mascherato». Ma anche critiche a proposito del “libero cittadino” come si era definito il sindaco. «Non è vero - ha detto Taffara - innanzitutto è il primo cittadino e quindi deve agire con più attenzione. Dimostra una estrema fragilità nella conoscenza delle regole fondamentali».
Quindi, Marco Morelli: «A tutti i consiglieri, è stato consegnato lo stralcio delle legge regionale sulla incompatibilità, a fianco del portone c’è una tabella con scritto “aula consiliare” e bastava saper leggere (l’uno e l’altro) per sapere che non si può rimanere in aula. Allontanarsi, non è una formalità, ma è sostanza per chi è incompatibile. La presenza del sindaco è un’interferenza, un condizionamento. Del resto il cosiddetto vento di antipolitica ha portato a questo: persone nuove, senza alcuna conoscenza dei meccanismi e delle regole amministrative. E non è la prima volta». Ha quindi citato l’episodio di qualche mese fa, «del protocollo d’intesa con la Provincia (ma non firmato) che si doveva approvare modificato a mezzanotte su indicazione telefonica di un dirigente. Il sindaco non ha commesso una stupidaggine come appare dal comunicato. Il terzo Comune del Trentino non può essere governato in questo modo». Anche Osler ha rincarato la dose, se possibile. «Troppa improvvisazione e ci sarebbe da dire molto sulla soluzione per le soffitte». Poi: «Cosa vuole, far carità ai consiglieri di opposizione? Meglio spenda quei soldi in lezioni». E ancora, critiche da tutti a proposito dei “tempi”. «Perché ha atteso 15 giorni per proporre l’annullamento. Perché tutta questa urgenza ora? La violazione della legge rimane anche se si salva la delibera. Delibera già in visione, pubblicata sulla gazzetta e sui giornali, con cittadini che si sono attivati». E ancora: «La sua presenza è stata costante anche in tutto il lavoro preparatorio della variante, incontri pubblici compresi. Si tratta di un tradimento dei principi annunciati in campagna elettorale. Non solo ignoranza delle norme, ma anche arroganza, perché non poteva non sapere di dover uscire dall’aula».