Trivelle, in salita la strada per il quorum
Alle 19 aveva votato il 23,7%. Urne aperte fino alle 23 per decidere sulla durata delle concessioni in mare
TRENTO. Alle 19 ieri, seconda rilevazione del ministero dell’Interno, al referendum sulle trivellazioni in mare aveva votato il 23,71% degli elettori trentini, un dato in linea con quello nazionale dove alla stessa ora erano andati ai seggi il 23,48% dei 51 milioni di italiani aventi diritto. Le urne, aperte dalle 7 del mattino, si sono chiuse alle 23: i dati definitivi dell’affluenza sono arrivati in nottata quando il giornale era già in stampa. Subito dopo è cominciato lo spoglio.
Ma già il dato del tardo pomeriggio - dopo l’8% di affluenza registrato a mezzogiorno - ha fatto capire che la strada per raggiungere il quorum del 50% più uno, necessario perché la consultazione popolare sia valida, sarebbe stata tutta in salita. Molto diversa l’affluenza per Regione: dal 33,2% della Basilicata al picco più basso in Campania, con il 18%. Che il quorum sarebbe stato il vero scoglio per il referendum sulle trivelle era del resto chiaro da settimane, da quando la segreteria Pd, e in prima persona il presidente del consiglio Matteo Renzi, avevano sposato la linea dell’astensione. Ieri ai seggi si sono viste le prime tre cariche dello Stato, il presidente della Repubblica Mattarella e i presidenti di Senato e Camera Grasso e Boldrini, oltre a molti leader politici, da Prodi a Salvini, da Letta a Grillo, da Bersani a Cuperlo.