Trento vuole un'addizionale soft
Scaglionata per pesare sui redditi medio-alti. Nel 2012 mancano 5,6 milioni
TRENTO. Il buco nei conti pubblici di palazzo Thun, nel 2012, sarà di circa 5 milioni e mezzo di euro. Se 3 milioni il Comune conta di recuperarli attraverso tagli di spesa, interventi su tariffe e maggiori trasferimenti dalla Provincia, il resto dovrebbe venire dall'addizionale Irpef. Una tassa il più possibile «soft», scaglionata per pesare solo sui redditi medio-alti: e il tetto di esenzione potrebbe alzarsi.
È questa la proposta che ieri il sindaco Alessandro Andreatta (insieme al direttore generale Pietro Patton) ha presentato ai sindacati e in serata alla sua maggioranza, dopo le fibrillazioni della scorsa settimana, quando le indiscrezioni sull'addizionale Irpef avevano scatenato una serie di «no» da parte delle forze politiche del centrosinistra.
Il quadro economico. La situazione delle casse comunali è complicata e lo sarà sempre più. Ad oggi l'amministrazione si trova a fare i conti con 3 milioni in meno di dividendi da Dolomiti Energia e Findolomiti e i 900 mila euro per ora congelati dell'A22. A questo si aggiunge l'aumento di spesa per il servizio di trasporto urbano non compensato dai trasferimenti provinciali (- 300 mila euro). Nel 2012 il Comune calcola un ammanco di 5,6 milioni di euro. E dal 2014 andrà calcolato anche un aumento degli oneri, 1,5 milioni, per i nuovi asili nido di Ravina e Martignano.
I tagli. La proposta della giunta punta a ridurre le spese dove possibile: risparmi dal mancato turnover della polizia locale, da 5-6 dirigenti che andranno in pensione e non verranno sostituiti, dai servizi esternalizzati delle biblioteche, infine si ragionerà anche su una razionalizzazione dell'apertura dei servizi nel giovedì del cittadino, riducendo eventualmente quelli meno richiesti. Per fare cassa si punterà poi sulle vendite di immobili e su interventi sulle tariffe. Infine il Comune avanzerà una serie di richieste alla Provincia: dai finanziamenti alle scuole musicali al personale ausiliario delle scuole.
L'addizionale Irpef. Mancherebbero comunque all'appello circa 2,7 milioni nel 2012, che crescerebbero a 5 nel 2013 e a 6 nel 2014. Per questo la giunta propone di fare ricorso all'addizionale Irpef. Si tratta, nelle intenzioni, di un provvedimento soft: esentati i redditi fino a 20 mila euro annui e l'aliquota dello 0,2% applicata solo sulla parte eccedente i 20 mila euro. Di fatto, chi ha un imponibile fiscale di 40 mila euro (circa 2 mila euro netti al mese), pagherebbe solo su 20 mila euro, circa 40 euro l'anno. Su un reddito di 1500 euro al mese, l'addizionale peserebbe per circa 20 euro. Insomma l'obiettivo è una tassa graduale e di fatto scaglionata, non troppo penalizzante per i redditi medi. E non è escluso che la soglia dell'esenzione non possa essere alzata a 30.000 o 40 mila euro.
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