Trento Rise, conto salato per le consulenze esterne
Anche l’ex direttore dell’associazione, Traverso, nel mirino della Corte dei Conti Condannato al pagamento di 27 mila euro per aver esternalizzato un incarico
TRENTO. La Procura Regionale della Corte dei Conti, sezione di Trento, ha condannato per danno erariale l’ex direttore di Trento Rise. Paolo Traverso dovrà pagare 27 mila euro per aver affidato delle consulenze illegittime. L’indagine ha preso le mosse da una più ampia, penale, della Guardia di Finanza di Trento sulle consulenze “gonfiate” a Trento Rise. Indagine nella quale Traverso non compare. Il fronte erariale vede al centro il conferimento di incarichi e consulenze a professionisti esterni nonostante, è stato accertato, all’interno di Trento Rise vi fosse un qualificato ufficio legale. La Provincia era l’ente finanziatore delle attività di Trento Rise dunque, nonostante la struttura formalmente privatistica, l’associazione è di fatto soggetta a giurisdizione contabile. Anche l’ ex presidente di Trento Rise, Fausto Giunchiglia, recentemente era stato condannato dalla medesima Procura contabile, sempre in merito alle consulenze affidate, illegittimamente, all’esterno. Anche Traverso, secondo la Corte dei Conti, aveva autorizzato il conferimento di un incarico ad un avvocato e docente universitario, per ottenere una consulenza. L’impegno stabilito era di una quarantina di giornate di lavoro, per un corrispettivo massimo lordo di 36 mila euro. Un conferimento illegittimo, secondo la Procura, considerato che l’ ufficio legale di Trento Rise avrebbe avuto l’organico sufficiente per espletare quanto richiesto. Traverso avrebbe adottato una condotta negligente. Avrebbe consentito che il personale interno rimanesse sottoutilizzato, nonostante avesse le competenze richieste per sopperire all’incarico che poi era stato invece affidato ad un legale esterno.
La Procura contabile ha anche accertato che mentre i professionisti legali di Trento Rise non venivano “interpellati”, due esterni, tra cui l’avvocato Sergio Coletti ( già condannato nel primo filone dell’ inchiesta Trento Rise) beneficiavano delle consulenze affidate dai vertici dell’associazione. Il saldo all’avvocato incaricato da Traverso, pagato da Trento Rise, sarebbe stato di oltre 45 mila euro. L’avvocato e docente universitario si sarebbe occupato di diverse questioni generali, nell’ambito del suo incarico a Trento Rise, non solo inerenti all’oggetto specifico della consulenza. Il professionista esterno avrebbe avuto competenze indubitabili, ma anche i curricola dei dipendenti dell’associazione avrebbero avuto il peso sufficiente per sostenere l’incarico che poi era stato invece esternalizzato. (f.q.)