Trento, nel centro assolato fra i saldi e la ricerca di un posto all’ombra
La fontana del Nettuno ancora spenta, negozi pieni e chiese (fresche) vuote
TRENTO. Nel secondo o 22esimo giorno dell’estate –a seconda che si consideri il calendario astronomico o quello meteorologico – alle 9.30, in piazza Cesare Battisti, il termometro segnava 28 gradi.
All’ombra si stava bene al sole un po’ meno, parevano dire i tanti clienti già seduti ai tavoli dei bar. In prevalenza nei plateatici lungo le vie non ancora raggiunte dai raggi del sole. Chi lavorava all’aperto sbuffava un po’, chi lavorava “sepolto” in mezzo alla via per lavori di interramento cavi ed fibre varie, naturalmente non lo dava a vedere.
Sui mezzi pubblici, a capienza raggiunta ormai dell’80%, tanta gente specie donne ma anche maschi pensionati, carrozzine, tutti con lo smartphone e la mascherina.
La frutta e la verdura, in piazza delle Erbe, presa d’assalto, la mostra delle Feste Vigiliane, allestita in una piazza Duomo diventata forno a cielo aperto, inspiegabilmente aperta, presidiata ma al mattino non visitabile.
Per il resto saldi un po’ ovunque, o presaldi, o svendite anticipate. Con una maxi dove un tempo stava lo storico negozio Niccolini, in piazza Cesare Battisti angolo via del Simonino. Con ribassi fino all’80%.
Per il resto, sempre misteriosamente, la fontana del Nettuno sempre spenta dopo il bel restauro, il Duomo chiuso ancora per un paio di giorni in attesa della riapertura per la festa del patrono con le nuove impalcature per il restauro dell’asbside e dei transetti est e nord, Santa Maria Maggiore deserta e molto fresca, San Francesco Saverio aperta ma con la cancellata a far da barriera ai turisti interessati.
Un selfie tra ciclisti tedeschi il punto focale di una mattinata alla fine colorata tutta di fucsia, con le cuffie a mascherare il click della macchina fotografica.