Trento, la Provincia premia i localiche non vendono alcolici

La legge prevede due tipi di incentivo: uno riguarda le contribuzioni per l’apertura di locali analcolici; l’altro lascia libertà di orario in chiusura, o meglio allunga di un’ora l’orario notturno (si può andare quindi fino alle 3 di notte oppure fino alle 5 per determinati locali)



TRENTO. La Provincia premia i bar che non vendono alcolici e promuove una campagna di sensibilizzazione tra i giovani non tanto contro l’abuso, quanto proprio sui rischi (soprattutto per la salute oltre che per tutti i problemi connessi al codice della strada) che nasconde l’assunzione di alcolici. Ora la proposta di Luigi Chiocchetti è diventata legge.
Se n’è parlato a lungo in aula consiliare: il tema è di certo molto attuale e dal punto di vista del legislatore è sempre difficile mettere mano ad una materia che racchiude in sé moltissime implicazioni. Cadere nella demagogia o nel proibizionismo è un attimo. Lo stesso Chiocchetti ha esordito chiarendo che non si tratta di una legge contro il vino e i produttori: sarebbe autolesionistico per una Provincia che basa buona parte della sua economia proprio sui derivati del prodotto vitivinicolo. Proprio su questo aspetto, cioè sul modo di intervenire per porre un freno ad una piega in espansione - quella del consumo di alcolici tra giovani e giovanissimi - sé un po’ incartato il dibattito. Secondo l’opposizione non è con i divieti che si fa informazione e educazione, pur riconoscendo che qualche cosa andava fatto. Firmani ha addirittura suggerito di cominciare a dare il buon esempio, cancellando gli alcolici dalla buvette del consiglio provinciale (l’emendamento non è stato approvato).
La legge è stata approvata con 17 voti favorevoli e dieci astensioni e introduce anche un articolo che impegna la Provincia a stanziare risorse per l’informazione sul tema: almeno, dice la legge, 300 mila euro. L’aspetto più interessante riguarda invece il tentativo di promuovere uno stile di vita diverso attraverso l’incentivo ad aprire bar analcolici e ridurre le “tentazioni” per i giovani. A chi ha questo coraggio - che poi nello spirito d’impresa può diventare anche una risorsa - la legge prevede due tipi di incentivo: uno riguarda le contribuzioni per l’apertura di locali analcolici e saranno delle puntuali delibere di giunta a decidere le modalità; l’altro lascia libertà di orario in chiusura, o meglio allunga di un’ora l’orario notturno (si può andare quindi fino alle 3 di notte oppure fino alle 5 per determinati locali).
«Lo so che questo non risolve il problema - spiega il proponente, Luigi Chiocchetti - e che comunque qualche problema potrebbe sorgere magari nella fase dei controlli, però credo siano segnali importanti di una società che offre queste opportunità ai ragazzi e far capire loro che ci si diverte anche senza ubriacarsi».
C’è poi anche tutto un dispositivo legato alle sanzioni. Che saranno molto severe. Viene confermato, innanzitutto, quanto già introdotto dalla finanziaria di due anni fa, cioè il limite dei diciotto anni per acquistare o farsi servire alcolici. Sanzioni severe sono previste per chi rifornirà il minorenne (raddoppiate se il ragazzo ha meno di 14 anni), ma anche il minorenne stesso che viola la legge si troverà a pagare una multa che varia dai 50 ai 500 euro.

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