Trento: forno crematorio, la strada è spianata
Il Pdl cambia linea: niente ostruzionismo. Mercoledì il voto in consiglio
TRENTO. Contrordine: niente più ostruzionismo. Il Pdl, che la scorsa settimana aveva promesso battaglia frontale in aula contro il forno crematorio al cimitero, annuncia che mercoledì si asterrà, spianando così la strada all'approvazione della delibera. Duro il giudizio su sindaco e giunta: «Dopo aver sprecato tempo e soldi per 15 anni, hanno ignorato gli indirizzi del consiglio». Con il voto di astensione, ha spiegato ieri in conferenza stampa il capogruppo del Pdl Nicola Giuliano, «prendiamo fermamente le distanze da questo modo di fare politica e di guidare le istituzioni che è poco trasparente e poco corretto». Niente più ostruzionismo dunque, addio alle migliaia di emendamenti annunciati per bloccare la delibera: «È una scelta scellerata, non passerà mai, non si può mettere il crematorio a 500 metri da piazza Duomo», aveva attaccato il vicecapogruppo Andrea Merler. Ieri l'annuncio che in aula il gruppo si asterrà: un totale cambio di fronte rispetto alle parole pronunciate in aula dieci giorni fa. Una decisione che arriva dopo giorni di forte tensione sul tema del crematorio. Dopo lo scontro in aula con il sindaco Alessandro Andreatta e l'assessore Renato Tomasi, sabato scorso sono arrivate le dure parole di Carlo Cristellotti, presidente della Socrem, la Società di cremazione che in Trentino conta 4.500 iscritti: «Il Pdl si sta comportando in modo immorale e sta stravolgendo le regole della democrazia. Ma noi crediamo che la cremazione sia una scelta di rispetto degli spazi e del territorio per i vivi». Nelle stesse ore la maggioranza serrava le fila e decideva di sfidare l'ostruzionismo andando avanti ad oltranza: «Ce lo chiede la città», aveva ribadito il sindaco. Ieri la replica del Pdl alla Socrem: «Quella del presidente è stata una presa di posizione offensiva, più politica che associativa». Il gruppo rivendica di essere «assolutamente favorevole alla realizzazione di un impianto crematorio»: «Va fatto presto e bene, perché il centrosinistra che ci governa ha perso oltre 15 anni di tempo e sprecato centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici». Giuliano, leggendo un documento di 4 pagine, ha ricordato la scelta della giunta Pacher, a metà anni'90, di realizzare il forno nel cimitero di via Giusti, e il successivo dietrofront davanti alle proteste dei residenti e al ricorso al Tar. Il Pdl insiste sull'ordine del giorno approvato dal consiglio comunale il 12 novembre 2009, in cui si impegnava la giunta a cercare, in via prioritaria, un accordo con altri Comuni per individuare un sito sul territorio provinciale dove realizzare il crematorio: «Sindaco e assessore nulla hanno fatto per attuare quell'indirizzo, hanno ignorato totalmente gli indirizzi dell'aula». E quando, lo scorso dicembre, la giunta di Pergine dava la propria disponibilità a realizzare l'impianto, secondo il Pdl la giunta di Trento avrebbe «scorrettamente ignorato» l'opzione e «omesso di riferirla alle circoscrizioni», chiamate a dare un parere sulla localizzazione al cimitero. Almeno fino a due giorni fa, quando il sindaco di Pergine ha chiarito che la candidatura del suo Comune è da intendersi «ove altre ipotesi fossero ritenute non idonee». Una marcia indietro sospetta, secondo il Pdl.
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