Trento, ecco gli stipendi dei dirigentiPer Debiasi (Asl) 8.283 euro al mese
C’è voluto un anno d’attesa, una mozione del consiglio provinciale e una legge su misura ma alla fine ecco i redditi dei dirigenti provinciali, proprio come aveva richiesto il ministro Brunetta. In cima alla lista il dirigente dell'Azienda sanitaria: guadagna più di Dellai
TRENTO. C’è voluto un anno d’attesa, una mozione del consiglio provinciale e una legge su misura ma alla fine ecco i redditi dei dirigenti provinciali, proprio come aveva richiesto il ministro Renato Brunetta. Non quelli anonimi che la Provincia aveva reso pubblici nei mesi scorsi, questa volta l’elenco ha nome e cognome e la retribuzione mensile netta che consente il confronto con ogni busta paga.
A disposizione di ogni contribuente (parliamo infatti di soldi pubblici), ma anche dei semplici curiosi (e degli immancabili invidiosi) ecco in cima alla lista la busta paga di Franco Debiasi, dirigente dell’azienda sanitaria in comando, che con i suoi 8.283 euro netti al mese è di gran lunga il dirigente provinciale più pagato, con un reddito che supera addirittura quello del presidente della giunta Dellai.
La busta paga di Debiasi (che è quella ereditata dal direttore precedente, Carlo Favaretti, tra le più alte in Italia, addirittura oltre le soglie massime indicate dallo Stato) era stata al centro di un’inchiesta della magistratura contabile conclusa però con un’archiviazione: la Provincia è autonoma, libera quindi di pagare i suoi manager oltre il tetto fissato a livello nazionale.
E la Provincia ribadiva - quando ancora i redditi dei dirigenti erano tenuti riservati - che si trattava di buste paga nella norma, niente di scandaloso, anzi addirittura inferiori a quelle dei dirigenti di altre Regioni, magari con competenze meno pesanti di quelle riservate all’autonomia trentina.
Le buste paga - pesanti o leggere che siano - ora sono pubbliche, proprio come voleva Brunetta ormai più di un anno fa.
I dirigenti generali sono 31 e pesano per il 2,8 per cento sulla spesa provinciale per il personale: le loro buste paga mensili (escluso Debiasi) variano dai 4.694 euro netti di Claudio Moser (Attività economiche) ai 6.962 euro netti del segretario generale Ivano Dalmonego (confermato in servizio in via straordinaria nonostante fosse arrivata l’età della pensione). Ai vertici dell’elenco ci sono anche Diego Loner (responsabile della Programmazione), Paolo Spagni (Industria e Artigianato), Carlo Basani (Istruzione) e Paola Pompermaier (rappresentante della Provincia a Bruxelles) tutti di gran lunga sopra i 6 mila euro netti mensili, così come il capoufficio stampa della giunta provinciale, Gianpaolo Pedrotti.
Parliamo di retribuzioni lorde annue vicine o più spesso superiori ai 150 mila euro lordi l’anno, più ricche quindi di quelle dei consiglieri provinciali, talvolta superiori a quelle degli assessori.
Un esempio? Il dirigente all’Istruzione Carlo Basani che prende più dell’assessore all’istruzione Marta Dalmaso.
C’è da scommettere che questa mattina i computer degli uffici provinciali registreranno un traffico elevato, con tutti i dipendenti davanti al video per vedere (finalmente?) quando guadagna il dirigente, navigando attraverso le pagine del sito internet dell’amministrazione provinciale.
Anche perché oltre ai 31 dirigenti generali ci sono le buste paga dei 63 dirigenti di servizio (pari al 4,8 per cento della spesa provinciale per il personale) con Agostino Dallago (Impianti a fune) a guidare la classifica con i suoi 4.537 euro netti al mese. In fondo - a chiudere - un gruppetto di dirigenti di fresca nomina a poco più di 3 mila euro netti al mese. E poi ci sono - ma in questo caso senza i nomi - i redditi di tutte le posizioni contrattuali della Provincia.
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