Trento: crac Aeroterminal, è l'ora della verità

La Corte d'appello ha deciso: no alla ricusazione del giudice Borrelli


Paolo Tagliente


TRENTO. Il processo per il crac Aeroterminal va avanti e già il 22 dicembre potrebbe arrivare la sentenza. Ieri, la Corte d'Appello di Trento, infatti, ha rigettato la richiesta di ricusazione che i legali dell'imprenditore Arrigo Poletti, poi seguiti anche da quelli del fratello Ugo, avevano presentato nei confronti del giudice Enrico Borrelli, membro del collegio giudicante. L'ordinanza della Corte d'Appello è stata depositata ieri pomeriggio e le motivazioni del rigetto sono sostanzalmente due. La prima riguarda la tempistica: la ricusazione è tardiva. La legge, infatti, stabilisce che un giudice possa essere ricusato solo in apertura di dibattimento. Potrebbe essere altrimento solo nel caso in cui l'imputato venisse a conoscenza degli atti in cui sono ravvisate prove della possibile parzialità del giudice quando il processo è ormai iniziato. Secondo la Corte d'appello, però, non è questo il caso, nonostante la difesa dell'imprenditore noneso abbia sottolineato d'aaver potuto consultare la documentazione "incriminata" solo un paio di giorni prima dell'ultima udienza. Secondo i giudici che hanno rigettato l'istanza di ricusazione, invece, ad Arrigo Poletti quegli atti erano stati notificati a tempo debito, quando ancora il legale di Poletti era l'avvocato trentino Luca Pontalti. L'altra motivazione è ancora più netta: la ricusazione è infondata. Per la Corte d'appello, infatti, il giudice Enrico Borrelli si era espresso in atti legati al procedimento civile, strettamente legati al sequestro cautelativo di 50 milioni euro. Ruolo, questo, che non solleva dubbi sull'imparzialità dello stesso giudice nel procedimento penale. Depositata la dichiarazione di ricusazione, l'udienza era stata rinviata al 22 dicembre, in attesa che la Corte d'appello si pronunciasse. Una mossa a sorpresa, quella dei difensori, che avrebbe potuto anche portare all'annullamento del processo. se la ricusazione fosse stata accolta, il dibattimento avrebbe dovuto riprendere da capo, con un allungamento dei tempi difficilmente stimabile. Il nuovo collegio, infatti, con un nuovo giudice a latere, avrebbe dovrebbe dovuto riconvocare e ascoltare tutti i testi. Ora, dopo l'ordinanza di rigetto, il processo la cui sentenza era attesa proprio il 15 dicembre scorso, quando l'avvocato Renzo Fogliata, legale di Arrigo, aveva annunciato la ricusazione muovendo violente critiche al collegio giudicante, dovrebbe riprendere normalmente. È facile prevedere, quindi, che, salvo ulteriori colpi di scena, mercoledì prossimo la difesa pronuncerà la propria arringa e per lo stesso giorno, al massimo per quello successivo, è attesa la sentenza.

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