Trentino, incidente nella gara di raftingMorta l'atleta bosniaca che era in coma
E' morta all'ospedale dopo oltre una settimana di agonia Branka Stulica, la ventitreenne capitana della squadra femminile bosniaca di rafting rimasta gravemente ferita in un incidente durante la discesa dei campionati europei il 4 giugno in Val di Sole, quando il gommone si è rovesciato
MEZZANA. E' morta all'ospedale dopo oltre una settimana di agonia Branka Stulica, la ventitreenne capitana della squadra femminile bosniaca di rafting rimasta gravemente ferita in un incidente durante la discesa dei campionati europei il 4 giugno in Val di Sole, sul torrente Noce.
La ragazza, che aveva subito un forte trauma cranico ed era rimasta a lungo sott'acqua dopo il rovesciamento del gommone, era in coma e non aveva ripreso conoscenza.
Il gommone si era rovesciato sbalzando l’equipaggio in acqua, tra le rapide e le pietre del Noce. Quattro atlete sono riuscite a raggiungere la riva e un’altra le ha seguite qualche istante più tardi, stremata e leggermente ferita. Assai meno fortunata Branka Stulica, che potrebbe essere rimasta impigliata sotto l’imbarcazione e che, per questo, è stata trascinata a valle.
Lunghi, lunghissimi minuti d’apprensione quelli vissuti dal pubblico e dagli organizzatori che hanno assistito alla drammatica scena, senza riuscire ad intravedere la ragazza, dalla sponda del torrente. Subito sono scattati i soccorsi e oltre venti minuti più tardi, il corpo esanime della ragazza è stato trovato un paio di chilometri a valle rispetto al punto in cui era avvenuto l’incidente.
A scorgerla, immobile su una sorta di minuscola spiaggia, a poca distanza dal Laghetto di Dimaro, è stato Vincenzo Minnenna, guida e maestro federale di rafting, allertato subito dopo il ribaltamento dell’imbarcazione, che l'ha soccorsa insieme alle guide del Rafting center Val di Sole. L’uomo, che è anche vigile del fuoco, ha subito praticato il massaggio cardiaco alla giovane e, contemporaneamente, da Mattarello s’è alzato in volo l’elicottero di Trentino Emergenza con infermiere e medico rianimatore a bordo.
Le condizioni di Branka Stulica sono subito parse gravissime: la ventitreenne aveva sbattuto il capo sulle rocce e perso i sensi, rimanendo con il capo sott’acqua, e quindi senza respirare, per diversi minuti.
I soccorritori sono riusciti a ripristinare le sue funzioni vitali. Poi il volo al S.Chiara di Trento, dove la ragazza ha purtroppo avuto un altro arresto cardiaco. Nuovamente strappata alla morte, è stata accolta nel reparto di rianimazione: le sue condizioni erano gravissime. E dopo alcuni giorni, il suo cuore si è fermato.
Sull’episodio indagano i carabinieri della Compagnia di Cles.