il trucco

Trasformava le Toyota in Ferrari, condannato

Oscar Franceschini, appassionato di tuning, vendeva le copie dei bolidi di Maranello su due siti internet per cifre vicine ai 30 mila euro



TRENTO. Prendeva delle normali Toyota Mr2 e Pontiac Fiero e le trasformava in Ferrari F360 e F40 poi le vendeva per 30 mila euro. Per questo un appassionato di tuning trentino, Oscar Franceschini, 49 anni, è stato condannato ieri dal giudice Giovanni De Donato a 4 mesi di reclusione oltre a pagare alla Ferrari spa che si era costituita parte civile tramite l’avvocato Marco Pellegrini un risarcimento di 20 mila euro. Il difensore di Franceschini, l’avvocato Nicola De Gaudenz ha sostenuto che le copie delle Ferrari erano solo opere di tuning e si vedeva benissimo che si trattava di imitazioni. Dal canto suo, però, l’avvocato del Cavallino ha sostenuto che sulle auto contraffatte campeggiava ben 12 volte il marchio Ferrari e che, in molti casi, le copie erano molto fedeli. Alla fine il giudice De Donato ha dato ragione al Cavallino di Maranello e ha condannato l’abile carrozziere trentino.

Le auto venivano vendute su due siti internet dedicati al tuning. Secondo l'accusa, il trentino trasformava le vetture di serie nelle ben più prestigiose e costose vetture del cavallino rampante e poi le vendeva sui siti www.eurotuning.it e ww.eurotuning.info. Lo avrebbe fatto molte volte. Per trasformare le vetture, avrebbe usato marchio e segni distintivi della Ferrari, a partire dal mitico cavallino rampante. Avrebbe usato dei veri e propri kit di trasformazione che non sono mai stati autorizzati dalla Ferrari. In questo modo avrebbe messo in vendita delle copie fedeli dei bolidi originali a prezzi molto inferiori. L'attività sarebbe andata avanti fino al 2008. L'abilità di carrozziere dell'uomo non è stata molto apprezzata dalla Ferrari.

Il sogno (a buon mercato) di guidare una Ferrari: ma è vera o falsa?

Dilagano in rete le immagini per "trasformare" in Ferrari auto molto più a buon mercato, come le Pontiac Fiero oppue le Toyota Mr2. Eccone alcune. Ma ci sono pure le auto sequestrate alcuni mesi fa in Spagna e un'altra vettura sequestrata dalla Finanza italiana. Perché la Ferrari (vera) per quanto grossolane non gradisce le imitazioni. Leggi l'articolo sul caso trentino

Anzi. La casa automobilistica del Cavallino si è costituita parte civile La Ferrari lamenta l'uso del marchio e dei segni distintivi. Secondo i legali della casa di Maranello i consumatori potevano essere tratti in inganno e scambiare le copie per delle Ferrari vere. Per questo il danno per la casa automobilistica sarebbe stato molto ingente.

Inoltre la Ferrari lamenta anche il danno derivante dall'associazione del suo marchio a prodotti di qualità inferiore e scadente. La casa ha chiesto anche il risarcimento del danno non patrimoniale conseguente al reato dal momento che la condotta del trentino danneggerebbe anche l'immagine della Ferrari. La casa automobilista ha anche spiegato che ogni anno spende 2 milioni di euro in azioni a tutela del marchio, azioni che si rendono necessarie a causa delle tante imitazioni.

La difesa, invece, ha sostenuto che si trattava di copie talmente lontane dalle auto originali che nessuno avrebbe potuto credere che fossero vere auto del Cavallino.













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