«Transdolomites, sostegno ai politici che s’impegnano»

Il presidente Massimo Girardi continua la battaglia per la ferrovia Lavis-Penia: «In settembre l’incontro con la camera di commercio svizzera per gli sponsor»


di Sandra Mattei


TRENTO. La battaglia di Transdolomites per la ferrovia delle Valli dell’Avisio, da Lavis a Penia non va in vacanza. Anzi. Nel periodo di Ferragosto, con l’affollamento di turisti in Trentino, l’associazione approfitta per pubblicizzare il progetto che da anni sta portando avanti. Battaglia che è arrivata ora ad un punto cruciale: quello di passare dalle parole ai fatti. O meglio: dalle idee ai progetti.

Lo ha annunciato ieri, in un incontro con la stampa a Trento, il presidente Massimo Girardi, che per l’occasione ha anche presentato una serie di manifesti con 5 soggetti diversi (fotomontaggi che riproducono alcuni passaggi strategici della futura ferrovia) stampati in un centinaio di copie e corredati da citazioni di personaggi storici (da Nietzsche a Eleonor Roosvelt) e che puntano a sensibilizzare anche i turisti , tra i più sensibili ai problemi ambientali, sugli obiettivi dell’associazione. «La ferrovia - spiega Girardi - migliora la qualità della vita e del paesaggio: nel primo caso perché le valli nei periodi di afflusso turistico, si trasformano in luoghi supertrafficati, più inquinati e caotici delle città, nel secondo, perché la ferrovia garantisce comfort e meno stress, nonché puntualità, per collegare la città alla montagna».

Ecco che su questi concetti, Trandolomites sta cercando di guadagnare sempre più consensi e, dopo la presentazione delle 8 mila firme al presidente del consiglio provinciale, ora intende chiedere un impegno preciso anche alle forze politiche che si presenteranno alla elezioni provinciali.

«Noi daremo sostegno - precisa Girardi - a quei candidati che credono nel progetto. Oltre ai politici, però, ci interessa coinvolgere soprattutto le associazioni di categoria, dagli industriali agli albergatori, con cui abbiamo già avuto contatti».

Girardi ricorda che il Bim si è impegnato a sostenere il progetto preliminare affidandolo all’Università di Verona, dopo il primo studio affidato alla società Cunex, mentre la commissione ambiente della Provincia ha proposto un concorso di idee. «Il prossimo passo importante - aggiunge Girardi - sarà l’incontro il 27 settembre alla sede della Camera di commercio svizzera a Milano, per avere contatti a livello internazionale e cercare investitori. In Svizzera infatti sono molto interessati al collegamento ferroviario tra Alpi e zona dolomitica».

Sui costi del progetto, Girardi ipotizza: «Dovrebbe aggirarsi su 1 miliardo di euro. Il progetto dovrebbe essere realizzato a lotti e il più urgente sarebbe quello da Penia a Cavalese, il tratto di strada più trafficato, da realizzare in 2 anni, mentre fino a Trento si calcolano 10 anni di lavori». Sulla crisi che non aiuta affrontare costi e progetti di questi dimensioni, Girardi ribatte fiducioso: «Un chilometro di ferrovia costa sempre meno di un chilometro di strada».













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