Tione, pugno di ferro sull’accattonaggio
Approvato il divieto di questua anche su terreni privati. Critica l’opposizione: «Rimuovere il problema non è la soluzione»
TIONE. Accattonaggio individuale o racket, Tione non fa più differenza. Da ieri è vietato tendere la mano per chiedere l’elemosina. E’ vietato su tutto il territorio comunale. In qualunque forma, e in qualunque luogo. Pubblico o privato che sia. Anche privato, è stato spiegato. Purché il posto abbia accesso pubblico, come il piazzale di un supermercato, per esempio. L’argomento è stato oggetto di dibattito consiliare. E nonostante le obiezioni della minoranza, che in proposito ha sollevato dubbi e perplessità anche dal punto di vista umano, sindaco e maggioranza hanno optato per l’intransigenza, con un provvedimento che, già da oggi, obbliga i vigili alla tolleranza zero.
Il modello, ha spiegato il primo cittadino Mattia Gottardi, è Verona. Alla stregua della città scaligera, guidata da Tosi, anche Tione non sopporterà più chi intende esercitare qualsiasi attività di raccolta di denaro, senza una specifica autorizzazione comunale. Quindi l’accattonaggio. Punito, non più solo con semplici multe amministrative. Ma con la sanzione accessoria che comporta la confisca del denaro raccolto, ed eventuali attrezzature impiegate nell’attività. L’articolo rispolverato è il n. 20 della legge 689 del 24.11.1981. Una norma del codice penale di 40 fa, con cui la polizia urbana è autorizzata a tenere lontano dal paese chiunque abbia intenzione di vivere di espedienti, esercitando forme di questua. «Non si tratta di provvedimenti punitivi contro la povera gente – ha spiegato il sindaco – ma di impedire il rachet che sta sfruttando dei poveracci, portati qui da destinazioni anche molto lontane».
Finora l’articolo 39 del regolamento comunale, vietava l’accattonaggio solo davanti a luoghi sensibili come edifici pubblici, ospedali scuole, case di cura, luoghi di culto. Oltre a fiere e mercati. Chi violava le disposizioni era tenuto al pagamento di una sanzione amministrativa da 25 a 150 euro. «Purtroppo – ha spiegato il primo cittadino – le multe, non solo non sono mai state pagate, ma hanno prodotto costi aggiuntivi per le casse comunali. Con le spese di provvedimenti ingiuntivi, mai onorati». Nuove regole, ferree appunto, che dovrebbero debellare il fenomeno: troppi secondo gli esponenti comunali, sono i soggetti dediti a forme di accattonaggio che ogni giorno si piazzano in strada, davanti ai supermercati. Persone che fanno parte di una vera e propria organizzazione che di mattina porta gli sventurati in paese con dei pulmini e la sera li viene a recuperare. Un racket dedito a uno sfruttamento, che secondo l’amministrazione deve essere stroncato. La minoranza prende le distanze: «I problemi non si risolvono rimuovendoli o scaricandoli ad altri paesi», ha spiegato il consigliere Massimo Pellegrini, seguito a ruota tutti nell’opposizione. Nessun tentennamento però da parte dell’amministrazione: 14 si e 5 no hanno introdotto le nuove norme.