Teatro, prende forza l’ipotesi di un piromane

La relazione dei vigili del fuoco esclude un malfunzionamento dell’impianto E non è possibile che le 4 porte siano state aperte dalla furia delle fiamme



CAVALESE. Non fornisce una conclusione certa la relazione dei vigili del fuoco sull’incendio che nella notte fra domenica e lunedì ha distrutto il teatro di Cavalese. È una relazione che va per «sottrazione»: non può essere stato accidentale o comunque riconducibile ad un corto circuito dell’impianto elettrico e le porte (4) non possono esser state aperte dalla forza delle fiamme. Ed è quindi probabile che qualcuno abbia appiccato l’incendio nella zona del palco. Le conclusione dei pompieri permanenti di Trento sono appena arrivate sul tavolo del sostituto procuratore Licia Scagliarini che aveva aperto un fascicolo sul rogo. Una relazione molto tecnica che si è basata sul poco che è rimasto nella zona dove le fiamme sono partite. Non sono stati trovati acceleranti nè inneschi ma era anche poco il materiale sul quale poter lavorare. E quindi si è proceduto per sottrazione. Le verifiche che sono state fatte sull’impianto elettrico portato ad escludere la possibilità di un corto circuito: tutto era in regola e non sono state riscontrate le anomalie. E poi c’è la questione delle porte antipanico che sono state trovate aperte dai primi vigili del fuoco che erano arrivati - dopo la segnalazione di Carlo Demattia «Pier8 taxi» - poco dopo le 2.30. Secondo i vigili del fuoco non può esser stata la forza delle fiamme ad aprirle. E quindi deve esser stato qualcuno a farlo. Qualcuno - ma qui siamo nel campo assoluto delle ipotesi - che era riuscito ad entrare nel teatro dopo la chiusura e che avrebbe appiccato l’incendio. A portare i pompieri a questa conclusione è anche il fatto che le poltroncine della sala sono state trovate intatte, cosa che non sarebbe stata possibile se l’incendio si fosse propagato in direzione delle porte. Porte che, pensando al dolo, forse sono state lasciate aperte nell’idea che in questo modo le fiamme si propagassero con maggior forza. Anche le modalità di propagazione sembrano escludere la natura accidentale del rogo. Ora probabilmente saranno necessari altri accertamenti - e ci sono i carabinieri al lavoro - per capire meglio cosa è successo quella notte, perché Cavalese ora si ritrova priva del suo gioiello. Sulla ricostruzione si sono mossi anche alcuni artisti trentini fra i quali Andrea Castelli chiedendo che venga rifatto «copiando» esattamente l’originale definito un gioiello.

Con il teatro completamente inagibile, l’ultimo appuntamento in cartellone della stagione teatrale, quello di giovedì prossimo, con «L’Avaro in blues» sarà spostato al teatro di Tesero. L’inizio dello spettacolo con la regia di Ketti Grunchi è per le 21.

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