Taglio alle spese e al debito per far fronte al calo di soldi
Dellai presenta i dati: anche con l’accordo con Monti, investimenti in calo del 9,6% in 3 anni L’indebitamento degli enti pubblici, tetto al 9,7%. Giovedì nuovo incontro con Gnudi
TRENTO. Meno entrate, meno spese. Spalmare su più anni gli investimenti. Rinunciare a spese vecchie per far posto a quelle nuove. La ricetta della Provincia per far fronte ai tagli di bilancio imposti dallo Stato è semplice a dirsi, meno - probabilmente - da attuare. Incalzato dal Pd, che da tempo chiedeva di avere i dati sull’indebitamento e sulle previsioni di crescita, nel vertice di maggioranza di ieri sera il presidente Lorenzo Dellai ha presentato i numeri. Due simulazioni, da qui al 2014. Il primo è lo scenario che si avrebbe se non andasse in porto l’accordo proposto dalla Provincia al governo Monti: a fronte di una spesa corrente invariata, la spesa per gli investimenti calerebbe da 1,485 miliardi del 2011 a 1,063 miliardi del 2012, una riduzione di 422 milioni (dal 41% al 29%).
La proposta a Monti. Il secondo scenario è quello con l’accordo. La Provincia ha proposto al governo di assumersi in carico già dal 2012 le spese per le funzioni svolte dallo Stato in Trentino (agenzie fiscali, giustizia, difesa, ordine pubblico, pensioni sociali), pari a 411 milioni di euro, quello che lo Stato chiede alla Provincia come concorso al risanamento dei conti pubblici. In cambio, Trento chiede di sbloccare le riserve all’erario (stimate in 187 milioni di euro all’anno). Giovedì a Roma si terrà il primo incontro del tavolo tecnico concordato a maggio da Dellai e Durnwalder con il ministro per gli affari regionali Gnudi.
Calo degli investimenti. Per far fronte alle nuove spese la Provincia conterà, oltre che sui soldi già accantonati (151 milioni), anche su 163 milioni di arretrati dallo Stato entro il 2018 e su un gettito stimato in aumento dell’1,5% all’anno (pari al tasso programmato di inflazione), sul quale pesa però l’incognita della crescita. Per far quadrare i conti bisognerà dunque innanzitutto tenere sotto controllo la spesa corrente. «Abbiamo previsto di spendere 120 milioni all’anno in meno, non sono noccioline», rivendica il governatore. Quanto agli investimenti, da 1,770 miliardi di euro del 2011, calerà a 1,640 miliardi nel 2012, a 1,580 nel 2013 e a 1,600 miliardi nel 2014 (meno 9,6%). «Dovremo riorientare una serie di spese, fare in più anni ciò che pensavamo di fare in un anno solo. Ma se il governo accetterà la nostra proposta, con qualche sacrificio il bilancio è gestibile anche nei prossimi anni», assicura Dellai. D’ora in poi il principio sarà che per fare cose nuove occorre risparmiare su quelle vecchie. «In tutta Europa le pubbliche amministrazioni dovranno lavorare con meno risorse, non vuol dire che dobbiamo andare in isteria, la politica ha il compito di fare scelte», insiste Dellai. Senza abbandonare i progetti ambiziosi, primo fra tutti Metroland: «Come avviene nelle famiglie, gli investimenti possono essere ricalibrati, spalmati su più tempo».
Tetto al debito. Oggi l’indebitamento del sistema pubblico (Provincia, Comuni, società ed enti) per finanziare gli investimenti ammonta a 1 miliardo 370 milioni di euro, l’ 8,3% del Pil (cifra in linea con la vicina Provincia di Bolzano, attestata a 1,336 miliardi). Con la manovra 2012 la Provincia aveva stabilito un tetto del 15%, ora la giunta punta a fare un passo in più fissando al 9,7% (1.670 milioni di euro) il limite entro cui dovrà stabilizzarsi entro la fine del 2013. «Cifre assolutamente sostenibili», assicura Dellai. Ma il Pd, pur soddisfatto del tetto, ha chiesto di conoscere le proiezione dell’indebitamento per i prossimi anni rispetto agli investimenti previsti, in primis le grandi opere: «Le minori risorse ci obbligano a scegliere, a dire cosa è fattibile e cosa no», avverte il capogruppo Luca Zeni. Tra le cose da non fare, ha incalzato Aldo Pompermaier (Verdi), c’è la paventata entrata della Provincia nella società dell’aeroporto di Bolzano.