Sprechi in piscina con docce e phon

Ma i gestori rimediano: chi si attarda nel maquillage pagherà un supplemento



RIVA. Domanda: è lecito dopo un bagno asciugarsi anche i piedi col phon? Risposta: finchè uno lo fa a casa propria, pagando quindi in bolletta l'energia consumata, niente da eccepire: al massimo si potrà catalogare l'operazione nell'immenso novero delle bizzarie umane. Ma se il conto finisce a carico del comune perchè l'asciugatura avviene all'interno della piscina Meroni, allora il giudizio cambia, e s'impongono interventi correttivi.

Di fronte ad un aumento pesante delle bollette (un 35% nel corso dell'ultimo biennio) i responsabili della gestione della piscina hanno deciso di intervenire, sia per ragioni di economia che di educazione civica in materia di contenimento dei consumi, sui due esempi più eclatanti di spreco: oltre all'utilizzo del phon per asciugare le estremità inferiori, in piscina si registrano anche docce della durata di venti minuti. Il correttivo consiste nell'installazione (costata peraltro 16 mila euro alle casse comunali) di centraline a gettone che, trascorso il tempo concesso, interrompono l'erogazione.

Per le sei docce sistemate sul percorso d'ingresso alla vasca (secondo quanto dettano le norme igienico-sanitarie) l'erogazione d'acqua calda per ora continua come per il passato, in attesa che venga perfezionata la procedura d'installazione dei limitatori a tempo. Per il phon quattro posti restano gratis: e sono quelli alimentati -a costo zero- dal recuperatore di calore del teleriscaldamento. Per tutti gli altri occorre il gettone fornito col biglietto, senza aggravio di spesa, a tutti quanti entrano a qualsiasi titolo in piscina, gruppi, scuole, nuoto libero, agonisti, e consente 5 minuti di aria calda. Sembra che per gli uomini siano più che sufficienti, comunque se non bastano occorre acquistare al prezzo di 20 centesimi un altro gettone per altri 5 minuti.

La novità, introdotta da poche settimane ed apprezzata a quanto sembra dall'utenza, soprattutto in considerazione del fatto che si registra un consistente calo delle code, è stata oggetto d'una interpellanza dei consiglieri Pederzolli, Modena, Bassetti e Grazioli che vogliono ottenere da parte della giunta i chiarimenti del caso, in considerazione del fatto che il comune contribuisce già con più di 100 mila euro all'anno alla gestione dell'impianto, considerato pur sempre un servizio pubblico, e che fino ad oggi sia phon che docce sono state sempre d'uso libero e gratuito.













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