Spinge la moglie a prostituirsi
Un uomo di 38 anni è finito sotto processo. Ha sfruttato la moglie per 3 anni
TRENTO. Per comprarsi la dose giornaliera ha spinto la moglie a prostituirsi per anni. Quando la donna si rifiutava, la minacciava di morte e per essere più convincente usava anche una pistola giocattolo priva del tappo rosso. L'uomo, quando andava in crisi di astinenza, diventava una furia e costringeva la moglie a prostituirsi in città. La donna, una trentina, occupava sempre la solita posizione. Era diventato un volto noto. Ma nessuno si immaginava l'inferno che era costretta a vivere.
Un inferno che la donna ha raccontato in due pagine scritte di suo pugno e inviate al Tribunale di Trento. Un vero e proprio atto di accusa nei confronti di quello che doveva essere il suo compagno di vita. Ieri si è aperto davanti al giudice Marco La Ganga il processo all'uomo, un trentino di 38 anni. Nei suoi confronti, l'accusa di sfruttamento della prostituzione e minacce. La donna ha descritto nella lettera una vita proprio infernale. Spiega di aver conosciuto il marito nel 2004.
Lei aveva già esercitato la professione più antica del mondo, ma aveva smesso. Nei primi due anni della relazione, sembrava che tutto filasse liscio. Ma poi, il marito aveva iniziato ad avere bisogno di sempre più soldi per pagarsi la droga. Così, nel 2006, ha spinto la moglie a tornare a prostituirsi. La donna è stata costretta a riprendere la sua postazione di sempre. Non solo. Ha anche pubblicato annunci con i quali metteva in vendita le sue prestazioni. I clienti la donna li riceveva in casa.
La donna racconta che era costretta a versare al marito dai 600 agli 800 euro al giorno al marito. I soldi finivano tutti nel pozzo senza fondo dell'eroina. La donna spiega che, quando non riusciva a portare a casa tutto il denaro richiesto dal marito, erano botte da orbi. Anche per questo ha iniziato a drogarsi anche lei. La donna racconta che per un anno è stata costretta ad ospitare in casa due tunisini che spacciavano grandi quantità di droga.
I due tunisini spacciavano nella casa della coppia. Così la donna, anche temendo ulteriori guai con la legge, ha deciso di avvisare la polizia. Il suo racconto mete i brividi. Parla di botte in ogni occasione. La donna spiega che certe volte era costretta a non uscire di casa perché era piena di lividi e di ecchimosi. Per questo ha deciso che era venuto il momento di denunciare tutto e cercare protezione nelle forze dell'ordine.