Spaccio di droga in Trentino: 9 arresti

Indagine dei carabinieri sullo smercio di cocaina a Trento e in Giudicarie



TRENTO. Con l'accusa di avere spacciato cocaina nella zona delle Giudicarie e a Trento, otto persone - quattro italiani e quattro stranieri (tre albanesi e un marocchino) - sono stati arrestati dai carabinieri in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare, al termine di indagini durate un anno. Un altro albanese è stato arrestato in flagranza di reato.

Secondo l'accusa gli spacciatori erano divisi in tre gruppi, in alcuni casi in contatto tra loro, che riuscivano a reperire la droga da Varese, Brescia e Albania - almeno un etto alla settimana per un valore di 10 mila euro - e spacciarla ad una cinquantina di consumatori, oltre che nelle abitazioni, anche nel parco termale di Comano e nei pressi di alcuni esercizi pubblici. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati in varie circostanze 325 grammi di cocaina.

Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte con numerose intercettazioni telefoniche, a capo dei tre gruppi di spacciatori c'erano Kristaq Kolaj, albanese di 28 anni residente a Comano, Sebastiano La Manna, operaio di 24 anni residente a Tione, Federico Rigotti ed Elisabetta De Danieli, rispettivamente di 30 e 35 residenti a Trento. I tre gruppi - secondo i carabinieri - utilizzavano come spacciatori al dettaglio Andrea Dalponte, un agricoltore di 37 anni di Lomaso. Due albanesi, collaboratori del gruppo di Kolaj - Anton Gjoka ed Elvir Muja - sono accusati anche di avere avviato alla prostituzione di strada una loro connazionale, nella zona di via Brennero a Trento.

L'operazione è stata chiamata 'Coffee Express', ad indicare il modo in cui spesso veniva chiamata la cocaina nelle conversazioni tra gli spacciatori. Altre volte venivano usate frasi del tipo "Ho del pollame per te".













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