Spaccio a Dro, burla in municipio
Striscione di CasaPound: «L'erba del comune è sempre più verde»
DRO. Il commento di CasaPound alla notizia che il centro sociale giovanile di Dro, secondo i carabinieri, sarebbe punto di ritrovo e spaccio di sostanze stupefacenti, non poteva che essere severo. Ma la condanna di un certo "clientelismo" a favore degli "amichetti" (i locali del centro sono proprietà del Comune) espressa in un comunicato dall'associazione, dichiaratamente di destra, è sdrammatizzata dalla burla messa in atto dalla stessa ieri pomeriggio. Con un blitz i militanti hanno affisso davanti al municipio di Dro uno striscione con la scritta «L'erba del comune è sempre più verde».
Sotto lo striscione, alcuni finti pani di droga. «Vogliamo spingere l'amministrazione di Dro - spiega Alessandro Marocchi - a prendere provvedimenti chiari e immediati». Per il responsabile provinciale di CasaPound la gestione degli spazi e dei finanziamenti pubblici «deve ispirarsi a criteri di reale interesse sociale, di trasparenza e di merito».
«Quello che intendiamo condannare in questa vicenda - aggiunge Marocchi - non è tanto lo spaccio di droga, atto deprecabile di per sé, quanto invece quello che appare evidente come l'ennesimo sistema di gestione amministrativa che favorisce gli "amichetti". Il metodo è semplice: l'amministrazione concede ai soliti soggetti e agli amici degli amici finanziamenti e spazi in cambio di voti o altre prestazioni senza occuparsi dell'utilità effettiva di queste scelte che spesso si rivelano essere discriminanti e senza badare alla credibilità dei personaggi a cui si rivolgono questi benefici. In questo caso chi aveva il dovere di controllo sull'operato dell'associazione "Bas" non ha vigilato e la mala amministrazione è emersa alle cronache solo grazie ad un episodio di droga. Questo sistema è inaccettabile e quantomeno ridicole si mostrano le dichiarazioni di chi afferma che l'associazione non aveva mai dato problemi e che tamponava il disagio giovanile».