ROVERETO. Manca solo la conferma ma sembra che sia in arrivo una brutta notizia per gli apicoltori trentini. Ad Avio pare abbia fatto la sua comparsa la temuta Vespa velutina, conosciuta anche come calabrone asiatico. Lunga tre centimetri, è un vero e proprio flagello per le api nostrane.

Pochi esemplari di vespe di questo tipo possono infatti divorare e uccidere un'intero alveare. A segnalare la presenza di questo imenottero è Marco Sega, e a farne le spese è stato il suo giardino. Il sospetto di Sega è che si tratti della "vespa asiatica", o con più precisione della vespa velutina. Le immagini sembrerebbero corrispondere. Fatto sta che nel suo giardino di via Perotti, ad Avio, queste vespe hanno preso di mira i cespugli di lillà e le forsizie.

Marco Sega racconta che queste vespe, a gruppi, hanno scorticato lentamente i fiori e le piante, fino a farli seccare. Sega ha anche inviato la segnalazione al Museo Civico ancora in attesa di una risposta. Che la vespa velutina sarebbe arrivata, prima o poi, si sapeva. E se è così, è bene che gli apicoltori si preparino, perché poche vespe di questo tipo possono distruggere in poche ore un intero alveare.

Questa vespa è stata segnalata per la prima volta in Liguria nel 2012, e da allora ha cominciato la sua "lenta marcia" verso est, raggiungendo il Piemonte e la Lombardia. Proveniente dall'Asia, è lunga tra i 2 ed i 3 centimetri, si differenzia per la colorazione più scura (anche nera) rispetto ai nostri calabroni. La vespa velutina preda le api, e mentre le api asiatiche sanno come combatterla, le nostre "mellifere" sono inermi. Poche vespe uccidono un'intera colonia di api per poi divorarle. La presenza di questo calabrone metterebbe ancora più in difficoltà un'apicoltura già sotto stress. Per questo apicoltori e chi possiede giardini e frutteti deve attrezzarsi, con esche e trappole (ad esempio recipienti con birra e zucchero). (m.s.)