RIVA

Si schianta con la moto dell’amico e muore

Vittima Leonardo Reigl, di Riva, studente sedicenne dell’Alberghiero: l’incidente pochi minuti dopo l’uscita di scuola


di Gianfranco Piccoli


RIVA. Il piacere di salire su una moto “vera” - quella del compagno, che per la prima volta l’aveva portata a scuola- e di fare due sgasate, per sentire il rombo del motore sotto la sella. Una curiosità che in un secondo è diventata voglia di mettere la marcia e di partire, per provare l'ebbrezza della strada. Un desiderio che si è trasformato in tragedia ed è costato la vita a Leonardo Reigl, sedici anni, studente dell’istituto alberghiero, originario della valle di Cavedine ma da sempre domiciliato a Riva con la sua famiglia.

L'incidente è avvenuto poco dopo le 13, quando gli studenti dell’Alberghiero sono usciti a conclusione delle lezioni. Uno dei giovani ha acceso la sua Tm 125, una supermotard e l’ha lasciata ferma sul cavalletto, mentre il motore si scaldava. Attorno il solito nugolo di curiosi, attirati dal fascino di questa motocicletta. Poi la domanda: mi fai fare due sgasate?. Come dire di no? Leonardo è salito in sella. Aveva il casco, che indossava per salire di lì a pochi attimi sul suo motorino posteggiato nel piazzale dell'Alberghiero. La “sgasata” è diventata qualcosa di più: Reigl (come tutta la famiglia grande appassionato di moto, da trial in particolare) ha messo la prima e ha percorso qualche metro, fino al vecchio ristorante La Bussola. Il compagno era convinto che sarebbe subito tornato indietro, invece arrivato allo stop ha infilato la strada in direzione di Varone, con il proprietario della moto, incredulo, che gli è corso dietro per bloccarlo.

Il dramma si è consumato in pochi secondi. Il ragazzo ha percorso alcune centinaia di metri, arrivando sin nei pressi del civico 12 di via Ballino, dove c'è un'ampia aiuola che separa la strada da alcune abitazioni, subito prima del ponte della Fornasetta. La moto ha toccato il cordolo dell'aiuola, e il sedicenne è stato disarcionato: prima ha picchiato violentemente contro un albero (perdendo il casco), poi è volato per una quindicina di metri, rimanendo esanime al centro dell'aiuola, mentre la motocicletta è andata oltre, sbattendo contro un tavolo di legno e finendo la corsa sulla stradina di accesso alle abitazioni.

Tra i primi ad arrivare sul posto, oltre ad alcuni compagni di scuola, anche un'infermiera, Rina Cipriani, che presta servizio al pronto soccorso dell'ospedale di Arco e vive a due passi dal luogo dell’incidente. È stata questa a rendersi conto per prima delle condizioni disperate in cui versava il giovane ed ha iniziato le pratiche di rianimazione in attesa dell'equipe medica. Di lì a poco sono arrivati l'ambulanza, l'elisoccorso, i vigili del fuoco volontari di Riva e la polizia stradale. Le rianimazione è durata alcune decine di minuti, poi il giovane è stato caricato sull'elicottero (atterrato direttamente sulla strada) e trasportato immediatamente al pronto soccorso dell'ospedale Santa Chiara. Qui sono accorsi i genitori, la mamma Lucia Galante e papà Stefano, noto commerciante, titolare de L’Ora El Peler di piazza Battisti e (con il fratello Andrea) de Le Iene di via Disciplini. La speranza si è spenta poco dopo le 18, quando il corpo di Leonardo si è arreso ai tremendi traumi subiti nell’incidente.

La polizia stradale ha eseguito i rilievi per ricostruire la dinamica dell'incidente, soprattutto gli agenti hanno poi sentito alcuni testimoni (tutti studenti dell'Alberghiero) per ricostruire gli attimi che hanno preceduto la tragedia. Tutte le versioni vanno nella stessa direzione: il giovane avrebbe improvvisamente imboccato la strada con la moto del compagno di scuola. Una ricostruzione che sarebbe confermata anche dalle immagini delle telecamere che controllano l'area circostante la scuola.

Sul luogo dello schianto è arrivato poco dopo anche il padre del ragazzo proprietario la motocicletta. Il primo pensiero dell’uomo è andato a Leonardo: «Si è fatto male?». Nella voce tutta la disperazione di un papà.

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