Servizi igienici a misura di paziente

Al nuovo Villa Rosa un intervento ha permesso di renderli più adattabili alle esigenze di chi è ricoverato nell’ospedale


di Roberto Gerola


PERGINE. La segnalazione di un lettore a “Dillo al Trentino” ci ha dato l’occasione per visitare i servizi igienici del Villa Rosa. Un luogo particolarmente importante per i disabili o quanto meno per i pazienti della struttura ospedaliera.

Per quanti sono “transitati” nell’allora centro di rieducazione posto sullo Zucar e anche per quelli del nuovo edificio di via Spolverine, i servizi igienici possono rappresentare un ostacolo. La dottoressa Nunzia Mazzini, primaria dell’unità operativa, ha così avuto modo di spiegare la situazione. Con una premessa innanzitutto, relativa ad alcune considerazioni: c’è particolare sensibilità in Trentino, per la disabilità; le norme sono in qualche caso poco funzionali, c’è un costante rapporto con le associazioni di disabili per verificare le esigenze. Chiariti questi concetti, la dottoressa Mazzini illustra prima la situazione dei lavelli nel vecchio Villa Rosa. «Lì - dice - avevano la possibilità di adattarsi al paziente. Con una leva, manovrata dall’interessato o dal personale, il lavello si alzava o si abbassava rimanendo in piano. In questo modo il paziente in carrozzella poteva utilizzarlo a piacimento infilandosi sotto il lavello e quindi avvicinandosi adeguatamente. Nella nuova struttura, si è dovuta applicare una nuova normativa: con una leva, il lavandino si inclinava nella misura voluta dal paziente, abbassandosi nella parte anteriore, ma non nell’altezza. I lavelli con la leva per alzarli o abbassarli non si costruiscono più». E allora? «Seguendo la normativa sono stati installati i lavelli che si inclinano». Ma è stato appunto riscontrata la loro scarsa funzionalità. In sostanza, erano più utilizzabili quelli vecchi. «E allora stiamo provvedendo».

In sostanza, si stanno smontando in parte i lavelli installati per allestirne altri secondo il tipo di paziente: si dovrà verificare se totalmente dipendente e allora occorre la presenza di un infermiere, oppure se è un paziente che sa gestirsi e allora è autonomo e fa da sé. «Si sta procedendo in questo senso - aggiunge la dottoressa Mazzini - tenendo anche conto della spending review». Il suo discorso si fa più generale, a questo punto. «Abbiamo letto qualche critica sulla stampa a proposito del Villa Rosa. Tengo a dire alcune cose: ogni ospedale è in costante evoluzione per le sempre nuove attrezzature e soprattutto esigenze e quindi oggetto di lavori; abbiamo effettuato il trasferimento, con estrema rapidità cercando di non mettere in difficoltà i pazienti; solo quando siamo stati dentro la struttura, si sono viste alcune incongruenze, anche perché l’ospedale, ma anche la casa va vissuta. Poi si può intervenire. E anche nel Villa Rosa è avvenuto, tant’è che sono stati modificati alcuni esterni in base alle esigenze. Resta comunque prioritaria la volontà di non mettere in difficoltà i disabili».













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