«Serve un governo con pieni poteri»

Dellai e Gruppo Autonomie da Mattarella: «Serve una transizione responsabile. Subito al lavoro per cambiare l’Italicum»


di Chiara Bert


TRENTO. «Serve un governo nella pienezza dei poteri che affronti le scadenze più importanti per il Paese». Linea comune ieri al Quirinale delle due delegazioni di parlamentari trentini salite ieri al Colle per le consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla crisi di governo che si è aperta con la vittoria del no al referendum costituzionale. Prima Lorenzo Dellai presidente di Democrazia Solidale-Centro democratico alla Camera, poi - a sera - la delegazione del Gruppo per le autonomie al Senato, guidata da Karl Zeller (Svp) con il vice Vittorio Fravezzi (Upt) e Franco Panizza (Patt).

Nel giorno in cui sono cresciute le quotazioni del ministro degli esteri Paolo Gentiloni come successore di Renzi a Palazzo Chigi, ieri Mattarella ha ricevuto ben17 delegazioni (sulle 26 previste) contro le 13 salite da Napolitano nel 2013: le consultazioni non lasciano fuori nessuno, dall’ex ministro Udc Buttiglione all’ex Pd Civati, passando per l’ex leghista Flavio Tosi, l’Unione sudamericana emigrati, gli ex grillini, il Movimento partito pensiero e azione, le minoranze linguistiche, una processione di sigle frutto quasi sempre di scissioni da altri partiti e che oggi stanno nella grande famiglia dei gruppi misti di Camera e Senato. Oggi si chiuderà con i grandi partiti, Forza Italia, M5S e Pd. Entro lunedì il capo dello Stato affiderà l’incarico. «Serve una transizione responsabile che non si faccia prendere dalla frenesia di chi dice “al voto al voto”», ha esordito Lorenzo Dellai dopo l’incontro con Mattarella, con cui ha un rapporto di lunga data dai tempi della Dc, «vorrebbe dire scaricare sui cittadini il peso dell’incapacità del sistema politico». L’ex presidente della Provincia ha ribadito quanto detto nei giorni scorsi: «In questa fase difficile serve un governo che sia nella pienezza delle sue funzioni e si occupi di accompagnare il lavoro del parlamento sulla legge elettorale. Questo tema non può essere scaricato sulla Consulta, è il parlamento che deve farsene carico. Non si può giocare a palla con gli interessi del Paese. Ci sono forze, il M5S, che dopo aver demonizzato per mesi l’Italicum, oggi propone di estenderlo anche al Senato solo per andare subito al voto: non è un approccio serio e responsabile». Per Dellai «serve un governo anche per gestire gli appuntamenti europei e internazionali dei prossimi mesi (a maggio ci sarà il G7 in Sicilia, ndr), e che non faccia mancare il doveroso impegno in campo economico-finanziario, a partire dal sistema del credito», ha detto con riferimento alla crisi del Monte Paschi di Siena. Democrazia Solidale ha assicurato il proprio sostegno alla soluzione che Mattarella proporrà al termine delle consultazioni: «Sarebbe utile il concorso anche delle forze politiche che sono all’opposizione», ha aggiunto Dellai. Ma se anche Forza Italia non dovesse starci, «la maggioranza che ha sostenuto il governo Renzi fin qui non può esimersi dall’assumersi tutte le sue responsabilità», ha concluso. Quanto al «governo a data certa» invocato da Giorgia Meloni per andare al voto entro marzo, ha risposto seccamente: «I governi non sono come gli yogurt che hanno una scadenza, è nella logica delle cose che sia la politica e il lavoro parlamentare a decidere fino a quando ci saranno le condizioni perché duri». Un’ora e mezza dopo è stata la volta della delegazione autonomista. «La situazione attuale non consente di andare subito alle elezioni», ha detto Zeller, «in parlamento c’è una maggioranza, serve un governo nella pienezza dei suoi poteri che rappresenti l’Italia al G7 e agli altri eventi importanti del 2017. Un governo anche per far approvare le leggi pronte e accantonate per la campagna referendaria dalla legge sulla concorrenza alla legge delega sul processo penale». Anche per gli autonomisti «l’Italicum non è applicabile, serve una nuova legge elettorale che tenga conto del risultato del referendum e il parlamento non può farsi sostituire dalla Consulta, deve mettersi al lavoro subito, cercando una maggioranza più ampia di quella precedente». Per Panizza serve «una legge che garantisca la stabilità dando a chiunque vinca le prossime elezioni la possibilità di governare senza dover cercare accordi in parlamento». «Vanno poi gestiti e affrontati quei problemi che non consentono un vuoto istituzionale come il terremoto, Monte dei Paschi, i vertici internazionali che si terranno in Italia e tutto quello che serve per garantire la stabilità economica del paese agli occhi dei mercati internazionali».

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