Violenza

Sequestra e violenta una prostituta, arrestato

Un pakistano che vive a Cavedine accusato di aver chiuso in casa sua una giovane romena che si vendeva in via Sanseverino e di averne abusato



TRENTO. Una notte da incubo per un giovane prostituta romena di 32 anni. E’ stata violentata, abusata e chiusa a chiave in casa, l’8 novembre. Adesso per quell’incubo è stato arrestato un giardiniere pakistano Y.M. di 46 anni residente a Cavedine con regolare permesso di soggiorno. Ha caricato in macchina quella ragazza che si vendeva in via Sanseverino e le ha proposto una prestazione più lunga del solito, a Cavedine. Lei si fidava. Quell’uomo era già stato suo cliente e poi, le aveva promesso un sostanzioso extra in cambio di qualche ora. Forse la ragazza pensava di aver chiuso in quel modo la sua giornata di lavoro. E questo l’ha tradita.

Era il tardo pomeriggio. Il cittadino pakistano, che ha un lavoro regolare e abita da anni nella zona di Cavedine, è arrivato con la sua macchina in via Sanseverino. Ha trattato con la ragazza con la quale aveva già avuto rapporti. Pochi minuti e hanno trovato l’accordo. Poi sono andati a casa del pakistano, a Cavedine. Una volta entrati in casa, però, il pakistano si è trasformato. Ha chiuso a chiave la porta di ingresso e ha sbattuto con violenza sul letto la giovane donna romena. Poi ha abusato di lei. L’ha costretta ad avere numerosi rapporti sessuali La donna ha cercato di chiedere comprensione. Ha cercato di convincere quel cliente che si era trasformato in aguzzino a smetterla. Ma lui niente. Ha continuato ad abusare della donna.

L’incubo è andato avanti fino all’alba. A un certo punto, il pakistano si è placato. La donna che aveva cercato di calmarlo a parole ha finto di assecondarlo e, poi, quando lui si è assopito un po’, è riuscita a impadronirsi delle chiavi che l’uomo aveva nascosto in un cassetto. A questo punto, la donna ha atteso che l’uomo si addormentasse del tutto e poi è scappata in strada seminuda e sconvolta. Si è fatta accompagnare da qualcuno all’ospedale Santa Chiara dove la visita al Pronto soccorso ha confermato la violenza sessuale. Sulla donna sono state riscontrate anche contusioni e ferite.

La giovane romena, poi, ha spiegato tutto alla polizia. E’ stata sentita dagli agenti della squadra mobile di Trento. Gli uomini della mobile hanno subito ristretto il campo delle ricerche. La donna conosceva il pakistano per nome e non sapeva bene dove l’uomo l’avesse portata. Però le sue indicazioni sono state sufficienti per arrivare a identificare il pakistano in qualche giorno. Poi la Procura ha chiesto la misura cautelare del carcere per l’uomo accusato di sequestro di persona e violenza sessuale. La giudice per le indagini preliminari Claudia Miori, però, ha concesso solo la misura degli arresti domiciliari ritenendo che fosse sufficiente per tutelare le esigenze cautelari e per impedire che l’uomo tornasse a commettere reati. Ieri pomeriggio il pakistano è stato fermato e messo ai domiciliari.













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