Segretario, sfida a tre Appello: andate a votare
Fillippi: «Con Renzi cambiamo il Pd e il Paese». Froner: «Con Cuperlo l’orgoglio della sinistra». Ioris: «Con Civati diciamo basta ad un governo in ostaggio»
TRENTO. Tornano i gazebo per gli elettori del Pd. A un anno dalle primarie per la premiership del centrosinistra, domani la base democratica è di nuovo chiamata a votare, questa volta per scegliere il segretario del partito. La sfida è a tre, tra il sindaco di Firenze Matteo Renzi, sconfitto l’anno scorso da Bersani, che parte da superfavorito dopo il primato conquistato tra gli iscritti, inseguito da Gianni Cuperlo, ultimo segretario della Fcgi che incarna l’anima più a sinistra del partito, e l’outsider Pippo Civati, che in questi ultimi giorni di campagna elettorale si è ritagliato sempre più il ruolo di rottamatore del governo delle larghe intese.
Si vota dalle 8 alle 20, nei seggi allestiti in tutto il Trentino. Ammessi gli elettori maggiorenni (e chi ha compiuto 16 anni, se si è pre-registrato online), versando un contributo di 2 euro. Un’incognita è rappresentata dall’affluenza: l’anno scorso alle primarie del centrosinistra in Trentino votarono in 19.800, a luglio per il candidato presidente della Provincia addirittura 23.700. E furono oltre 20 mila, nel 2009, per la sfida Bersani-Franceschini per la segreteria Pd. Per domani le attese sono decisamente più basse.
Appello al voto. «Ma a prescindere dalla propria preferenza - è l’appello del coordinatore del Pd Italo Gilmozzi - è importante che chi crede nel Pd, come i trentini hanno dimostrato di fare, vada a votare per scegliere il segretario del nostro partito, che sarà determinante anche per lo sviluppo della vita del governo. Queste primarie non sono un affare degli iscritti ma di tutti gli elettori».
I renziani. Ultime ore in piazza, oltre 10 mila i volantini stampati. «È vero che, in particolare in Trentino, si è votato tanto e che a livello nazionale c’è un clima di scoramento e che quello che è avvenuto dopo le elezioni è stato vissuto molto male dalla nostra base», osserva Elisa Filippi, prima della lista a sostegno di Matteo Renzi. «Ma il voto di queste primarie può cambiare le sorti non solo del Pd ma del Paese. Noi diciamo che vogliamo cambiare l’Italia e lo diciamo in modo forte e chiaro. Nessuno è un fan del governo delle larghe intese, ma oggi che questo governo è ancora di più a maggioranza Pd, l’occasione va sfruttata per fare quelle riforme che servono al Paese». «Non mi interessa cosa hanno votato prima, vengano a votare tutti quelli che si riconoscono nella nostra proposta politica».
I cuperliani. «La composizione della lista a sostegno di Cuperlo segretario risponde al desiderio di esprimere visibilità a quella parte del Pd del Trentino che fa riferimento ai valori e all’orgoglio della sinistra, riportando al centro la persona, la sua dignità, l’uguaglianza e i diritti», scrivono l’ex deputata Laura Froner e il direttore del Museo storico Giuseppe Ferrandi, che guidano la lista. Pronti, se saranno eletti nell’assemblea nazionale, a dimettersi a metà mandato per cedere il posto a due giovani, Rachele Lorandi e Sacha De Carli, «per favorire il ricambio del gruppo dirigente». E proprio Rachele Lorandi, 32 anni, psicologa, del direttivo del Pd di Rovereto, con altri giovani (Amelia Fiore, Sacha De Carli , Rudy Chistè, Eleonora Angelini) ha sostenuto la mozione Cuperlo: «Cuperlo è tutt’altro che il vecchio e l’espressione della nomenklatura, la sua è una proposta molto giovane che parla di lavoro, donne, diritti di cittadinanza e etica dei comportamenti. Quello che in maniera poco coraggiosa non abbiamo fatto. Ci ha ricordato innanzitutto chi siamo».
I civatiani. Dopo il 30% conquistato tra gli iscritti, che in Trentino è valso il secondo posto dietro a Renzi, i civatiani sono forse i più attivi in questo rush finale. Ieri al gazebo in largo Carducci hanno allestito un albero con le foto dei sostenitori, più o meno noti. Slogan: «Chi vota Civati ci mette la faccia». Il primo punto del programma è una promessa: «Al voto nel 2014». «C’è un governo ostaggio delle larghe intese - incalza Monica Ioris, segretaria del circolo dell’Argentario - invece di trarre forza dallo stare insieme per fare le riforme che servono, questa esperienza si è rivelata una straordinaria debolezza». Ma della mozione Civati Ioris sottolinea anche la «questione maschile», «il Pd deve sottrarre le donne dal ruolo di welfare viventi, che non vuol dire rinunciare al ruolo di madri e figlie, ma poter essere pienamente parte della società, in tutte le sue dimensioni, e di questo devono farsi carico tutti gli uomini». Daniela Filbier si autodefinisce una «nativa democratica»: «Ho scelto Civati per realizzare il progetto Pd, un Partito che non fa della partecipazione uno slogan accattivante, ma una pratica autentica». Questa sera festa di chiusura alla circoscrizione della Clarina (ore 20.30), ospite il senatore Pd ed ex vicesindaco di Roma Walter Tocci.
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