la festa

Scuole cattoliche, la carica dei 2500

In piazza Duomo gli alunni degli istituti paritari hanno concluso il percorso di solidarietà tra canti e selfie con il vescovo


di Claudio Libera


TRENTO. Una giornata baciata dal sole ha abbracciato i 2.500 ragazzi, tra alunni e studenti, che hanno animato piazza Duomo per oltre due ore, in occasione della Festa delle scuole cattoliche del Trentino, atto conclusivo della settimana di impegno, con una nuova iniziativa dal titolo “Oggi siamo fuori!”. Quest’ultima ha preso il posto della supercollaudata Maratona di primavera, che aveva il limite di esaurirsi in una sola giornata. Quella di ieri, invece, è stata la grande festa che ha concluso il percorso compiuto dalle scuole paritarie cattoliche della Diocesi di Trento, ovvero il Collegio Arcivescovile, l’Istituto Sacro Cuore, l’Istituto Sacra Famiglia, l’Istituto Salesiano Maria Ausiliatrice di Trento e l’Istituto Salesiano Santa Croce di Mezzano. Promossa insieme all’Agesc - Associazione genitori scuole cattoliche - e con la partnership del Comune, la festa si è articolata in una settimana di lavoro nella quale le scuole, individuando sul territorio alcune strutture socio-assistenziali nonché piazze e parchi in cui operare, hanno coordinato i propri alunni per animare, abbellire e riqualificare.

E la settimana di lavoro comune si è conclusa nell’incontro dei diversi Istituti in piazza Duomo per un momento di festa con l’arcivescovo Lauro Tisi, l’assessora Chiara Maule, don Sergio Bosato, presidente Regionale Fidae e Michele Cristoforetti, presidente Agesc provinciale, Associazione genitori scuole cattoliche. E dietro le quinte, il “motore” di questo evento che, sono parole di Cristoforetti, citando il suo “proclama” di 5 anni fa ad inizio mandato, “per il 2018 faremo in modo duri un anno intero!”. Sfida ben accettata dai partecipanti.

Motore dell’iniziativa è stato Marcello Sottopietra, già dirigente scolastico ed in questo evento coordinatore di tutti gli istituti, che con il vulcanico Cristoforetti ha seguito passo passo le azioni degli istituti durate tutta la settimana, con visite alle case di riposo, ai sacerdoti anziani e malati, raccolta viveri per le famiglie bisognose, mercatini, “adozione” di aiuole e via discorrendo. Tutti progetti che sono stati illustrati al vescovo con l’aggiunta di una domanda, cui don Lauro ha puntualmente risposto. E su tutte, due lo hanno colpito: quella sulla solitudine dei sacerdoti: «Io non mi sento mai solo – ha risposto – ma so che nelle case del clero molti miei fratelli lo sono anche a causa delle malattie. Alcuni non comprendono ma leggono nei nostri occhi, percepiscono la carezza della nostra mano». E quindi la parola condivisione, con gli istituti religiosi che devono uscire tra la gente, abbandonare i vestimenti paludati per immergersi in una realtà che diventi vera ecologia: di cose, natura, uomini e mezzi.

Diretti dall’inesauribile forza degli animatori Gigi Cotichella, di estrazione salesiana ed Alessandro Milone, i ragazzi ieri mattina in piazza Duomo, si sono esibiti in balli, canti, danze ritmate, hanno urlato a squarciagola la loro gioia, la loro voglia di esserci, marcando un territorio con il coraggio e la “follia della giovinezza”.

Posando per un selfie collettivo con l’arcivescovo. Sulle note iniziali e conclusive di “Occidentali’s Karma”, ballate e ritmate, anche se i dogmi, è stato detto, non ci vengono imposti e la storia, non la dobbiamo subire ma dobbiamo essere noi a riscriverla con le nostre azioni e pensieri, giorno dopo giorno. Seguendo pure l’esempio oltre che di don Lauro, di papa Francesco e della sua “Laudato si’”.

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