Scoperti 121 «fantasmi» del fisco Così si truffa per non pagare il nido
Fra sequestri per equivalenza e penali, la guardia di finanza ha «congelato» 11 milioni di euro Continuano i controlli sull’emissione degli scontrini fiscali ma un negozio su cinque non lo fa
TRENTO. I numeri sono impressionanti e se da una parte raccontano il lavoro continuo ed incessante della guardia di Finanza, dall’altra illustrano come le sacche di evasione, di lavoro nero e di frodi fiscale ci siano ancora e siano consistenti. Ma vediamoli dunque questi numeri che riguardano solo i primi cinque mesi del 2013 vista con la lente d’ingrandimento delle fiamme gialle che ieri hanno festeggiato il 239esimo anniversario di fondazione.
Evasione. Sono stati scoperti - a livello regionale - 121 evasori totali e 12 evasori paratotali, che hanno occultato redditi al fisco per circa 182 milioni di euro. Fra loro ci sono commercianti, costruttori, albergatori, immobiliaristi e via dicendo. E sono stati sequestrati per equivalente beni immobili, mobili valuta e conti correnti per quasi 4 milioni di euro ai responsabili dei reati tributari equamente ripartiti fra Trento e Bolzano. A questi va aggiunto il sequestro (penale) da 7 milioni di euro a carico della Rigotti per l’operazione «Filo d’Arianna».
Frodi e reati fiscali. Nei primi cinque mesi del 2013 sono stati denunciati 74 responsabili di frodi e reati fiscali, per aver utilizzato o emesso fatture false (2 violazioni), per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi (4 violazioni), per averla presentata in modo fraudolento o infedele (5 casi), per aver distrutto/occultato la contabilità (5 casi).
Scontrini. Anche se non se ne parla più neppure a livello nazionale, continuano i controlli sull’emissione degli scontrini fiscali. 2.128 le verifiche e quasi una su 5 è stata negativa (il 18 per cento).
Lavoro nero ed esterovestizione. Sono stati 35 i lavoratori impiegati in Trentino completamente in nero e 19 quelli irregolari. Per quanto riguarda l’evasione fiscale internazionale nel settore degli autotrasporti (l’esterovestizione) i rivaci non dichiarati ammontano a oltre 10 milioni di euro mentre i ricavi non contabilizzati sono oltre 3 milioni.
Tutela delle uscite del bilancio pubblico. L’obiettivo, è quello di individuare frodi, sprechi e malversazioni nell’erogazione di finanziamenti pubblici e di forme di assistenza a favore delle persone più deboli e realmente bisognose ovvero irregolarità nella gestione della “cosa pubblica”. Sono state avviate, infatti, azioni mirate tanto alla repressione dei più gravi episodi di frode e mala gestione quanto al contrasto di fenomeni come l’irregolare accesso a prestazioni sociali agevolate ed all’esenzione dal ticket sanitario, che si sono tradotte. 22 gli interventi contro le frodi al bilancio nazionale e dell’Unione Europea, scoprendo indebite percezioni e richieste di fondi pubblici per oltre 4 milioni di euro.
Falsi poveri. 9 i falsi poveri, che hanno indebitamente beneficiato di prestazioni sociali agevolate (accesso ad asili nido ed altri servizi per l’infanzia, la riduzione del costo delle mense scolastiche, i buoni libro per studenti e le borse di studio, i servizi socio-sanitari domiciliari e le agevolazioni per servizi di pubblica utilità, luce, gas o trasporti).
Riciclaggio. 19 le indagini antiriciclaggio, 14 le denunce per un totale di denaro riciclato da 2 milioni di euro.
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