Scambio di analisi, operato per sbaglio alla prostata
Un sessantenne era andato in ospedale per uno screening e gli esami rilevarono un tumore. Dopo l’operazione la scoperta: la ghiandola era sana. Indaga la procura
TRENTO. Un errore e si è trovato in sala operatoria per l’asportazione della prostata che sarebbe stata attaccata da un tumore. Poi, con l’esame istologico la scoperta: la ghiandola era sana e l’intervento era inutile. Questo ha raccontato nella sua denuncia un sessantenne che ha così chiamato in causa il Santa Chiara, l’ospedale dove ha fatto i controlli e dove è stato operato. Il fascicolo è finito sul tavolo per pubblico ministero Marco Gallina ed è stato aperto a carico di ignoti. Si tratterà ora di capire se, chi e in che modo, è stato commesso l’errore che avrebbe provocato all’uomo una serie di problemi fra cui una spiacevole incontinenza e problemi di impotenza. Che forse potrebbero essere temporanei.
Tutto ha inizio a fine dicembre dello scorso anno quando l’uomo si presenta in ospedale per fare delle analisi per uno screening di routine, per prevenire patologie alla prostata. Ai campioni viene appiccicata un’etichetta con i dati anagrafici e quindi una fascetta per la lettura ottica. Cosa sia effettivamente successo non è ancora chiaro ed è per questo che la procura sta facendo un’indagine «storica» per ricostruire passo dopo passo quello che è successo e quindi capire meglio cosa avrebbe provocato l’inutile operazione. Una delle ipotesi è che ci sia stato uno scambio di esami e quindi al sessantenne siano state ricondotte le verifiche fatte su un altro paziente. Verifiche che indicavano come la prostata fosse stata attaccata da un tumore. Una diagnosi pesante che aveva portato - e siamo all’inizio di quest’anno - alla decisione di operare per togliere la prostata e quindi il tumore. L’intervento si svolge senza problemi, problemi che invece sorgono quando viene effettuato l’esame istologico sulla ghiandola asportata. Non sarebbe stata evidenziata la presenza di nessun tumore: quella prostata era sana.
Sono in corso anche delle verifiche, una sorta di indagine interna, anche da parte dell’Azienda sanitaria che vuole capire cosa sia successo. Come detto l’ipotesi più probabile è quella dello scambio delle analisi. Uno scambio che avrebbe costretto l’uomo ad un intervento inutile. E almeno per il momento dannoso visto che lamenta delle conseguenze decisamente poco piacevoli.
Per il momento l’ipotesi di reato è quella di lesioni ma il quadro è ancora poco definito. Sarà necessario fare delle verifiche su più di un aspetto sia per quanto riguarda la ricostruzione di quello che è successo (ricordiamo che il fascicolo penale è stato aperto contro ignoti) sia per e eventuali danni permanenti lamentati dal sessantenne.
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