Savoi tra Ungaretti e Califano 

Il consigliere e il ricorso al Tar di Bezzi: «Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie»  



TRENTO. Cita prima Giuseppe Ungaretti. Poi si affida a Franco Califano. Il presidente della Lega Alessandro Savoi è inquieto. Giovedì il Tar di Trento dovrà rispondere al ricorso di Giacomo Bezzi: se il Tribunale amministrativo dovesse dare ragione al solandro che ha corso con l’Udc a quel punto la Lega perderebbe uno dei 13 seggi conquistati ad ottobre e Savoi resterebbe a casa. Il nostro sui social si è affidato al poeta per declamare la propria inquietudine, anzi la temuta caducità dello scranno provinciale: «Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie».. Più tardi archiviato Ungaretti, Savoi passa alla prosa: «Il dieci gennaio parla il Tar, l’11 parlo io». E per il finale il miglior Califano: «Tutto il resto è noia, maledetta noia». Chi lo conosce conferma la sua inquietudine che sarebbe legata sì al ricorso ma anche al fatto di non sentirsi pienamente inserito (difeso?) in un partito diverso da quello delle origini. Savoi si era dimesso già all’indomani del voto, deluso da un risultato personale molto inferiore a quello che si attendeva. Dimissioni rientrate per l’intervento del segretario del partito Mirko Bisesti. Ma che ora potrebbero essere di nuovo all’ordine del giorno. Il resto? Lo cantava Califano.(g.t.)













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