Santa Chiara, «salta» il pavimento del reparto
Alcune mattonelle si sono staccate a causa di uno sbalzo termico
TRENTO. Un gran frastuono, un crepitio di piastrelle spezzate, ed un pezzo di pavimento di un reparto del Santa Chiara, finisce in mille pezzi. È successo ieri, 5 dicembre, proprio mentre era in corso la visita di giornalisti e fotografi al reparto di Chirurgia del secondo piano per la nuova tecnica operatoria per l'ernia addominale.
I danni al pavimento sono apparsi superficiali, dato che lo strato sottostante di cemento era integro. Ma è ormai un dato di fatto: l'ospedale trentino mostra i segni dell'età.
La ragioni di questo incidente per fortuna senza conseguenze sono state presentate dall'ingegnere dell'ospedale, accorsa sul posto nel giro di pochi minuti: «Episodi come questo sono riconducibili agli sbalzi termici. Proprio sotto il punto dove è avvenuta la rottura passano le condutture del calore».
L'area coinvolta si trova ad uno snodo tra corridoi principali ed è dunque di importante passaggio. Per evitare disagi ai pazienti lo spazio è stato rapidamente delimitato da transenne e i detriti sono stati rimossi. E si ripavimenterà. I lavori per la costruzione dell'ospedale Santa Chiara sono iniziati nel 1960, mentre l'inaugurazione della struttura è avvenuta nel 1970: ma la “vita” del Santa Chiara non si è rivelata semplice, oggetto di numerosi ampliamenti nel corso dei decenni e di ristrutturazioni dal costo milionario, mai realmente integrato nel tessuto urbano e nel quartiere della Bolghera. Dai primi anni 2000 si parla dell'edificazione di un nuovo ospedale (il “Not”), che secondo le ipotesi più accreditate dovrebbe essere situato nell'area di via al Desert. Ma, mentre, il progetto del “Not” è in fase di stallo, tra ricorsi giudiziari e gare annullate e "riavviate" a distanza di anni, incidenti come quello di ieri mostrano come il Santa Chiara continuerà a costare caro all'erario pubblico.