Sanità e appalti pubblici, trasferiti due funzionari
L’azienda sanitaria di Trento interviene: «Decisione presa in accordo con loro». Provvedimento analogo a Bolzano nei confronti di altri tre dipendenti indagati
TRENTO. L’inchiesta aperta dalla procura della Repubblica di Trento sugli appalti della sanità ha avuto effetti anche sull’organizzazione interna delle aziende sanitarie di Trento e Bolzano, su cui si concentrano le indagini. A Trento - come ha confermato ieri il direttore generale dell’azienda sanitaria Paolo Bordon - sono due i dipendenti che sono stati trasferiti ad altro incarico: «Si tratta di una decisione che abbiamo concordato con i diretti interessati - ha spiegato Bordon - in modo da consentire all’azienda sanitaria di continuare la propria attività (anche sul fronte degli approvvigionamenti) senza che ci siano conseguenze sul piano dei servizi che offriamo alla comunità. Ma in questo modo crediamo che anche le persone coinvolte dall’indagine possano affrontare la situazione con maggiore serenità».
Le mansioni che prima venivano svolte dai due dipendenti (che risultano indagati) saranno ripartite all’interno dello staff dirigenziale dell’azienda sanitaria. Le delibere che stabiliscono questa riorganizzazione saranno secretate - come ha deciso il direttore Bordon - in modo da non creare ripercussioni sulle indagini, visto il segreto imposto dai pm Alessandra Liverani e Carmine Russo, titolari delle indagini.
Una decisione analoga è stata presa dal direttore generale dell’azienda sanitaria di Bolzano Thomas Schael (in modo del tutto indipendente rispetto al collega trentino) che ha trasferito ad altro incarico tre dipendenti altoatesini che risultano indagati nell’ambito della stessa indagine.