San Vigilio, immigrazione e lavoro al centro del pontificale dell'arcivescovo
Da don Lauro Tisi anche un invito ad abbassare i toni: "Stiamo litigando troppo"
TRENTO. Pur senza la processione dalla basilica di Santa Maria Maggiore, causa pioggia, si è svolto in cattedrale a Trento il solenne pontificale. In onore del patrono San Vigilio, è stato presieduto, per la prima volta, dall'arcivescovo Lauro Tisi. «Vigilio pastore in uscita» e, ancora, «maestro di attesa e di perdono»: così monsignor Tisi ha definito il vescovo fondatore della Chiesa trentina (morto nell'anno 400 d.C.) ricordando, nell'omelia, che «siamo chiamati ad attendere i tempi di ciascuno» e «dobbiamo essere consci che la vendetta è disarmata dal perdono».
«Di questo - ha aggiunto - ha enorme bisogno la società civile, attraversata da velenose forme di contrapposizione e di conflitto. Siamo schietti: stiamo litigando troppo». Invitando a interpretare la vita come Gesù di Nazareth, capace di «lavarci i piedi», l'arcivescovo Tisi ha parlato del «bisogno estremo di abbassarsi» per cogliere «il volto rigato dalle lacrime per la mancanza del lavoro», così come «la domanda di vita e di dignità dei nostri fratelli migranti. Tanto più - ha aggiunto - in quest'Europa dove sembrano prevalere le facili vie d'uscita solitarie rispetto alla fatica di un cammino condiviso». Il tema del lavoro è stato uno dei passaggi della sua prima lettera alla comunità «Silenzio e attesa», posta personalmente dall'arcivescovo Lauro nelle mani delle autorità civili e militari presenti e distribuita all'uscita a tutti i fedeli.
A loro, in conclusione, il «grazie» di monsignor Tisi e una menzione particolare per i preti: dal nuovo vicario don Marco Saiani ai parroci che «danno lezione di generosità e lucidità, nonostante sia saltato il sistema della parrocchie. Ormai - ha aggiunto - parliamo di aree di evangelizzazione. Tuttavia non conta quante parrocchie abbiamo, ma solo testimoniare la genuinità del Vangelo». Durante la messa il sindaco, Alessandro Andreatta, ha rinnovato il dono da parte della città dell'olio per alimentare la lampada ardente davanti all'urna con le reliquie di san Vigilio. In piazza Duomo, tornato a splendere il sole, tradizionale distribuzione del pane di san Vigilio su iniziativa dei panificatori trentini.