San Cristoforo è già invasa dall’acqua

Il lago ha invaso i litorali dal Lido, alle Darsene fino all’Ekon. La situazione è monitorata in attesa di avviare le idrovore


di Roberto Gerola


PERGINE. L’acqua alta è tornata e ha invaso nuovamente il lido di San Cristoforo (l’acqua ha raggiunto il piazzale, superando la balera e il bar), la via dei pescatori con le spiagge libere, le darsene, la spiaggia antistante il centro nautico Ekon. Acqua alta come l’anno scorso. Ormai, la situazione si ripete puntualmente. Tutto nell’acqua alta: giochi, altalene, panchine, cabine del bagnino, passaggi; i corsi d’acqua non scaricano. E cresce la preoccupazione perché i primi segnali di emergenza sono stati superati dal livello dell’acqua. Sono minacciate anche le strutture del Lido di Caldonazzo visto che il livello dell’acqua supera di circa 40 centimetri quello stagionale. Probabilmente si attenderà ancora prima di avviare le pompe idrovore, anche se c’è chi chiede di avviarle già ora senza attendere ulteriori danni, anche perché nei prossimi giorni, sono previste ulteriori precipitazioni.

Per il momento chi soffre di più è la struttura del Lido. Inagibile per ospitare le tradizionali serate musicali nei fine settimana, almeno per il momento, appunto perché l’acqua ha superato abbondantemente lo stesso fabbricato ed è arrivata al piazzale antistante. La preoccupazione maggiore e che possa ripetersi il disastro dell’anno scorso in primavera con le strutture invase dall’acqua proprio all’’inizio della stagione.

In molti casi, l’apertura è stata rinviata con danni commerciali non indifferenti, tanto che gli operatori avevano anche chiesto risarcimenti. Le idrovore non erano riuscite a limitare i danni, ma la richiesta era stata comunque ignorata. Era stato registrato un innalzamento record del livello dell’acqua: circa 150 centimetri in più rispetto al livello normale. Certo che sono anni che dagli operatori del lago vengono presentate richieste di sistemare una volta per tutte la situazione con interventi radicali in località Brenta, dove prende avvio il fiume omonimo.Per il momento si attende a posizionare le idrovore e si tiene monitorata la situazione da parte del servizio bacini montani della Provincia. Non è pensabile di dover far fronte a una nuova situazione come l’anno scorso” dicevano ieri a Caldonazzo, ma anche a San Cristoforo. (r.g.)













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