S. Stefano, la chiesa sarà risistemata con 1 milione di euro
A Mori avviato il lungo intervento che durerà un anno Il restauro riguarderà il campanile e l’interno dell’edificio
MORI. Sono partiti i lavori di risistemazione della chiesa di S. Stefano a Mori: si tratta di un intervento a tutto tondo di restauro dai processi di degrado sia superficiale che strutturale in atto, sia all’esterno che all’interno del luogo di culto, del campanile e delle sacrestie, previsto allo scopo di conservare il manufatto nel suo complesso. Il costo dell'opera, commissionata dalla parrocchia moriana nella persona del parroco e decano don Tarcisio Guarnieri, ammonta a un incollatura al di sotto del milione di euro (999.990 euro, compresi gli oneri per la sicurezza): per ora a messa don Tarcisio ha preannunciato ai fedeli qualche settimana di disagi per l'occupazione del piazzale per consentire la "cura" della torre campanaria, ma il cantiere, che attualmente sta interessando proprio il campanile, dovrebbe richiedere in totale 362 giorni di lavoro effettivo, con la data di conclusione presunta prevista per il 31 gennaio 2014.
Sotto il coordinamento dell'architetto roveretano Camilla Gazzini, saranno coinvolte e in attività tre imprese (la "Nerobutto Tiziano & Francesco Snc di Grigo, l'Edilsartori di Sartori M. & C. Snc di Mori e la vicentina Fagan Campane Snc di Fagan Antonio & C. di Torri di Quartesolo), con fino a otto lavoratori presenti nella zona interessata. Nell'ottobre 2011, dopo aver preso visione della relazione tecnica illustrativa predisposta dallo stesso architetto Camilla Gazzin, il Comune di Mori aveva riconosciuto alla risistemazione il carattere di interesse pubblico, precisando in particolare che la canonica della parrocchia di S. Stefano riveste un valore per la collettività poiché funge anche da sede depositaria dei registri parrocchiali, a tutti gli effetti riconosciuti quali documenti ufficiali dello stato civile fino al 1924: il parere, in base alla legge regionale che prevede la possibilità che associazioni ed enti diversi dai Comuni possano inoltrare domanda alla Provincia per ottenere il contributo per opere che rivestano appunto carattere di pubblica utilità, è servito al parroco don Tarcisio Guarnieri per richiedere e ottenere il sostanzioso finanziamento da piazza Dante.
Nel giugno dell'anno scorso la Soprintendenza per i beni architettonici aveva autorizzato il progetto di restauro della chiesa (e, appunto, della torre campanaria), che in una delle sue due particelle edilizie risulta tutelata dal 10 settembre 1958, giudicando i lavori compatibili con la conservazione del valore culturale del compendio, a patto che venissero concordati con il funzionario incaricato i dettagli dell'intervento, avendo cura di predisporre in cantiere tutte le campionature necessarie alla conduzione condivisa delle opere, concordando pure il percorso di passaggio sotto il pavimento per l'impianto di riscaldamento dell'aula e il disegno e la collocazione dei diffusori esterni di calore.
Con questo intervento di ristrutturazione, la chiesetta di Santo Stefano tornerà agli antichi splendori. Lavori necessari e urgenti, per non compromettere la peculiarità e la bellezza di un edificio tanto caro alla comunità moriana.
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